Torn & Frayed

XXXI


La Casa di Paglia XXXI"Eh, allora..." Emiliano Maccani stava ultimando il suo bagaglioche l'avrebbe portato da un'altra parte, più vicina al suo cuoree lontano dalle mene politiche. Giancarlo Involsi lo osservavaimpettito; non perdonava al suo superiore di avere buttato unacarriera per un pugno di negri malati. Ma Involsi non poteva capire. Suonarono alla porta dell'appartamento e Maccani andò a vedere dalla videocamera. Era Emanuele Radice che fissava lo schermo con uno sguardo impietrito. Lui aprì.Poi gli andò incontro sulle scale uscendo dalla propria stanza.Quando furono a un metro l'uno dall'altro l'ex questore miseuna mano sulla spalla del medico: "Mi dispiace per Matteo maha cercato di ammazzarmi." "Sì, lo so. Poteva succedere. Nonabbiamo lavorato molto da quel lato." "E ora cosa farai? Ho sempre immaginato che avessi grossi piani con Giustiniani...""Mi dimetto dalla Casa di Paglia. Ormai ho una certa età edè giusto che lasci i carichi pesanti. Mi godrò la pensione.""Difficile immaginarlo." "Ma sarà così, magari andrò in Africae passerò a trovarti..." "Quindi allora sai..." "Sono passato dalle Orsoline poco fa. Ho parlato con Adebanke. Buona fortuna per il tuo nuovo lavoro." "Ti ho sempre visto come un individuo ambizioso, vendicativo e ostinato. Probabilmentemi sbagliavo, o forse no. Certo che i tuoi progetti sono andatiin frantumi, come i miei del resto. Sai benissimo che la Casadi Paglia senza la tua guida non sarà più la stessa." "Sì. Verràsmantellata comunque e i degenti trasferiti a San Giorgio, senzagran rumore." "Insomma, abbiamo combattuto per niente.""Abbiamo fatto da cavia per situazioni più grandi di noi, ci hanno messo in mezzo quando potevamo unire le forze.""Ti eri rifiutato drasticamente. M'avevi fatto quella proposta assurda di fare convivere nella Casa i miei malati con i tuoi.""Poteva funzionare." Rispose asciutto Radice. "O era solo una provocazione? Non sei un campione dell'integrazione razziale." "Tante cose cambiano, chissà che non fosse la mossagiusta, persino contro la mia volontà." Maccani sospirò e giròla testa verso la sua stanza, Involsi vi fece capolino con unosguardo inebetito. "Ho ancora tante cose da mettere a postoe regolare...Se non ti dispiace..." "Sì, certo mi levo dai piedi.Prima però ci tenevo a dirti che non mi sono opposto a te per antipatie personali od ostilità preconcetta. Volevo realmenteun futuro per me e..." "Tuo figlio?" "Una lacrima sola si inoltròlungo la guancia rugosa del dottor Radice. "Lo avevo capitoe me ne dispiace." Fece Maccani. "Quando è arrivato alla Casa di Paglia con il cognome del suo nuovo padre e documentinuovi di zecca non volevo crederci, ma l'ho riconosciuto subito.E subito ho capito che era un personaggio speciale." "Tale padretale figlio." "Me l'aveva spedito Miriam come un pacco postale,perché ne avessi cura. Poi ho cominciato ad adorarlo. Volevoche si reintegrasse. Ero sicuro che ce l'avrebbe fatta." "L'oscuritàha avuto il sopravvento. Si può dire che ti ha difeso sino all'ultimo,e che puoi esserne orgoglioso." "Già." E Emanuele Radice edEmiliano Maccani si abbracciarono lì, sulla soglia di casa. Ognuno svuotato dei suoi sogni sbilenchi, ma ognuno consapevole di averli difesi sino all'ultimo. (Fine)