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Urla di piacere
si alternano alle grida di dolore,
sovrapponendosi al sibilo della frusta
che sferza l'aria,
allo schiocco secco sulla nuda pelle.
Il corpo si contorce,
si flette, si inarca,
come se una leva invisibile
lo sollevasse nel punto dove il colpo lo raggiunge.
Oscilla,
in quella posizione instabile in cui
è costretto dalle corde,
ma è l'unico movimento
che gli è concesso dalla fermezza dei nodi.
Non occorre toccare per vedere
che liquidi ed odorosi umori
escono dalla tua intimità,
formando piccoli rivoli
che lentamente scivolano lungo le gambe.
Le ginocchia cominciano a cedere
e solo i polsi sorreggono
quasi totalmente il corpo.
I colpi continuano,
inesorabili, precisi,
disegnando rossi tatuaggi sulla carne.
Basta, basta!! - stai urlando.
E' la nostra parola convenuta,
per chiedermi di non fermarmi...
Alzo ancora una volta il braccio,
fonte del piacere,
prima dell'epilogo,
in cui saremo un unico corpo.
Paulo