Pasqua 2009: un grande cambiamento ci attende“Mi piacerebbe morire il giorno della Resurrezione”: questo desiderio venne espresso da Teilhard de Chardin il 15 marzo 1955 a New York. In questa espressione era condensata la storia della sua vita profonda vissuta nella contemplazione del Cristo risorto, Signore dell’Universo. Venne esaudito qualche settimana dopo, come egli ardentemente desiderava: il 10 aprile era la Pasqua , giorno di Fuoco e di Resurrezione, giorno che sintetizzava in modo mirabile tutta la sua vita e quel giorno, puntualmente, il Risorto venne per prendere il suo fedele servitore Pierre Teilhard de Chardin per portarlo con sé.Pierre Leroy così lo ricorderà:” è morto all’improvviso, come aveva richiesto, nella città più cosmopolita del mondo, lui l’amico di ogni uomo del mondo.” A parte gli scritti, che ancora oggi vengono letti e studiati da moltissimi scienziati, teologi, uomini di cultura e semplici cittadini,Teilhard de Chardin ci ha lasciato tutta la sua vita, una vita di testimonianza della fede nella Resurrezione; una fede vera che non si basa su possibili illusioni, come hanno scritto tanti uomini di Chiesa, ma che scaturisce dalla meditazione sulla vita, passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, letta nella scrittura prima di tutto, e letta poi nella storia dell’Uomo congiunta con la storia di Cristo. Teilhard aveva visto giusto quando mezzo secolo fa aveva previsto una crisi di crescita della Chiesa e della società dell’Uomo; ma aveva anche previsto e lasciato a noi metodi e vie di soluzione di queste crisi. Oggi,all’interno dell’Umanità più avveduta, i suoi metodi, le sue vie di soluzione e i suoi punti di vista sono adottati largamente e sempre più giovani, in cerca di cambiamento per costruire la nuova società dell’Uomo, si avvicinano al pensiero di Padre Teilhard: basta girare un poco sui blog della Rete informatica per rendersene conto. Credo che anche la Chiesa farebbe bene oggi a riscoprire questo “gentiluomo della fede”. E’ il cambiamento della storia, che sta avvenendo sotto i nostri occhi, che ci spinge verso un rinnovato impegno all’interno della Chiesa e tra gli Uomini, ma noi non ce ne accorgiamo ancora. E’ in questa strada del cambiamento verso la riscoperta dell’Uomo e della sua pienezza nel Cristo Redentore che Pierre Teilhard de Chardin può darci il suo valido aiuto.(Giovanni Fois) A TUTTI gli Amici del blog un sincero augurio di una Santa Pasqua
Pasqua 2009
Pasqua 2009: un grande cambiamento ci attende“Mi piacerebbe morire il giorno della Resurrezione”: questo desiderio venne espresso da Teilhard de Chardin il 15 marzo 1955 a New York. In questa espressione era condensata la storia della sua vita profonda vissuta nella contemplazione del Cristo risorto, Signore dell’Universo. Venne esaudito qualche settimana dopo, come egli ardentemente desiderava: il 10 aprile era la Pasqua , giorno di Fuoco e di Resurrezione, giorno che sintetizzava in modo mirabile tutta la sua vita e quel giorno, puntualmente, il Risorto venne per prendere il suo fedele servitore Pierre Teilhard de Chardin per portarlo con sé.Pierre Leroy così lo ricorderà:” è morto all’improvviso, come aveva richiesto, nella città più cosmopolita del mondo, lui l’amico di ogni uomo del mondo.” A parte gli scritti, che ancora oggi vengono letti e studiati da moltissimi scienziati, teologi, uomini di cultura e semplici cittadini,Teilhard de Chardin ci ha lasciato tutta la sua vita, una vita di testimonianza della fede nella Resurrezione; una fede vera che non si basa su possibili illusioni, come hanno scritto tanti uomini di Chiesa, ma che scaturisce dalla meditazione sulla vita, passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, letta nella scrittura prima di tutto, e letta poi nella storia dell’Uomo congiunta con la storia di Cristo. Teilhard aveva visto giusto quando mezzo secolo fa aveva previsto una crisi di crescita della Chiesa e della società dell’Uomo; ma aveva anche previsto e lasciato a noi metodi e vie di soluzione di queste crisi. Oggi,all’interno dell’Umanità più avveduta, i suoi metodi, le sue vie di soluzione e i suoi punti di vista sono adottati largamente e sempre più giovani, in cerca di cambiamento per costruire la nuova società dell’Uomo, si avvicinano al pensiero di Padre Teilhard: basta girare un poco sui blog della Rete informatica per rendersene conto. Credo che anche la Chiesa farebbe bene oggi a riscoprire questo “gentiluomo della fede”. E’ il cambiamento della storia, che sta avvenendo sotto i nostri occhi, che ci spinge verso un rinnovato impegno all’interno della Chiesa e tra gli Uomini, ma noi non ce ne accorgiamo ancora. E’ in questa strada del cambiamento verso la riscoperta dell’Uomo e della sua pienezza nel Cristo Redentore che Pierre Teilhard de Chardin può darci il suo valido aiuto.(Giovanni Fois) A TUTTI gli Amici del blog un sincero augurio di una Santa Pasqua