Teilhard de Chardin

Davanti ai nostri occhi, la Parusia


UNA BELLA PAGINA DA "L'AVVENIRE DELL'UOMO"Allora, probabilmente, su una creazione portata al parossismo delle sue attitudini all'unione,si eserciterà la Parusia. L’unico processo di assimilazione e di sintesi che si svolgeva dall'origine dei i tempi si rivelerà infine. Il Cristo universale scaturirà come un lampo in seno alle nubi del mondo lentamente consacrato. Le trombe angeliche sono soltanto un debole simbolo.Mosse dalla più potente attrazione organica che si possa concepire (la stessa forza di coesione dell'Universo!), le monadi si precipiteranno al posto al quale la maturazione totale delle cose e l'implacabile irreversibilità dell’intera storia del mondo le destineranno irrevocabilmente; le une, materia spiritualizzata, nel compimento illimitato di una eterna comunione; le altre, spirito materializzato, nelle angosce coscienti di un’interminabile decomposizione. Così si troverà costituito il complesso organico: Dio e mondo, il Pleroma, realtà misteriosa che non possiamo ritenere più bella di Dio (perché Dio poteva fare a meno del mondo), ma che non possiamo neppure immaginare come assolutamente gratuita, assolutamente accessoria, se non vogliamo rendere incomprensibile la creazione, assurda la passione del Cristo e privo d'interesse il nostro sforzo.E allora sarà la fine.Come una marea immensa, l'Essere avrà dominato il fremito degli esseri. In seno a un Oceano pacificato, ma in cui ogni goccia avrà coscienza di rimanere s e stessa, la straordinaria avventura del mondo sarà terminata. Il sogno di ogni mistica (…) avrà trovato la sua piena e legittima soddisfazione. E Dio sarà tutto in tutti.(P. TEILHARD DE CHARDIN, L'avvenire dell'uomo, Milano 1972, 477-478)