Teilhard de Chardin

Parliamo di Teilhard


La “Planetizzazione” di Teilhard de Chardin  E' giunto il tempo di pagare un tributo di me­ditazione all'opera del paleontologo-filosofo Teilhard de Chardin, liberandola dai miti delle tesi assolute per riconoscere in essa le grandi intuizioni, il nuovo linguaggio, le idee anticipatrici di un'età, la nostra, presa fra due entità in continua evoluzione: I'infi­nitamente grande del cosmo e l'infinitamente picco­lo dell'atomo, in cui l'uomo, nell'integrità del suo destino umano e soprannaturale, afferma il suo pri­mato, consolida le sue prerogative, conquista la sua crescente maturità. Egli capovolge la concezione di un regno scientista, negatore di ogni trascendenza e livellatore del consorzio umano perché attesta l'ir­resistibile contemporaneità dell'ascesa unitaria delle forze naturali dell'universo e delle primigenie ener­gie della persona. I protagonisti di codesto fenomeno non sono soltanto i cosiddettii niziati ai nuovi segreti speri­mentali dell'universo ma l'intera comunità, che, con graduale eppur veloce progressione, provoca, rice­ve e  restituisce, moltiplicati, gli impulsi di un solo perfezionamento,  capace d'intendere nell'evolvere  della natura, l'impronta dominatrice  dell'uomo, gui­dato e sorretto dall'ansia di scoprire i misteri rac­chiusi  nella creazione di Dio. Quel che Teilhard de Chardin ha definito  «planetizzazione» può e dev'essere la risultante di questo movimento,  pur­ché se ne sappia capire il valore, stimolare l'inizia­tiva, promuovere le  posizioni di sviluppo. Siamo lontani dagli errori del panteismo e del  determini­smo, perché la nuova realtà sorge dalla comune aspirazione  di portare innanzi i confini della cono­scenza e di rendere accessibile  la strada del vero, senza sbarramenti di pregiudizi fìdeistici od incep­pature di sopravvissute superstizioni.    cosmo classico e medioevale gli aveva insidiato e annullato per molti secoli.(segue al post successivo) Rodolfo ARATA