Messaggi del 24/04/2009

ATTUALITA' DI TEILHARD DE CHARDIN

Post n°181 pubblicato il 24 Aprile 2009 da bioantroponoosfera
Foto di bioantroponoosfera

GALILEO E LA VERGINE

 

" La materia non è né triste né lieta. Essa ha per essenza il coraggio, la volontà e la forza assoluta. Essa appartiene al poeta divinatore ” Marinetti

 

Paradossalmente, nel novecento, il più geniale volo poetico nel futuro, sintesi straordinaria tra la tradizione cristiana e il futurismo modernista, forse ha il nome di Padre Pierre Teilhard de Chardin, scienziato e gesuita...

Volo dell’ Uomo Nuovo, peraltro, non a caso sottinteso da tutta la psicoanalisi, da Hillman e Lacan ai padri fondatori Jung e Freud , nonché dalle avanguardie artistiche del primo novecento soprattutto: l’ancora rimossa religione della modernità, della macchina e della scienza, esplicita in Marinetti ed i futuristi, ma archetipo (e spesso consapevole) in tutti i movimenti e gli artisti d’avanguardia, fino ai nostri giorni!

 Sempre in odore di eresia per le sue ipotesi assolutamente sublimi, se non estatiche (come i grandi santi o profeti), comunque Teilhard nelle sue opere- e particolarmente in “L’avvenire dell’Uomo” ha letteralmente innestato nella Macchina l’Anima, come un geniale cibernetico del prossimo secolo! Ancor di più, nessuno come Tehilard ha forse captato l’Anima della Macchina, ovvero della Scienza, da dove viene nella sua profondità persino cosmica l’ebbrezza della modernità, la passione scientifica autentica, fin da Galileo…

 Il suo umanesimo scientifico… svela quel che la scienza stessa, ancora giovane e ferita da secoli di inquisizione intellettuale (Galileo era ancora scomunicato fino a pochi decenni fa!), non può comprensibilmente ammettere esplicitamente: quando gli scienziati scoprono la Natura essi non cercano solo la verità, ma anche Dio; e il Cristo…Gesù è l’archetipo nascosto che muove –come vocazione appunto inconfessata- la Scienza stessa.

 Le più recenti scoperte scientifiche (soprattutto in fisica e matematica ma pure nella genetica e nella tecnologia, oltre ai viaggi spaziali e ad… Internet… la Rete da lui divinata come Noosfera!) evidenziano attualmente le intuizioni clamorose di Teilhard, quasi – pure -una sorta di capolavori dell’arte sacra rinascimentale o tardomedievale in versione scientifica o computerizzata! Il big bang e i suoi misteri, il progetto Genoma, il Voyager oltre le colonned’Ercole del SIstema solare (con un videodisco messaggio della specie umana a ipotetiche civiltà aliene…), le proprietà sempre più immateriali della luce e della materia, le ipotesi di vita artificiale o della clonazione umana (che attualmente sconvolgono le coscienze) in ogni caso hanno già spiritualizzato la ricerca della Scienza che ormai si trova in faccia il mistero delle origini e della creazione…

 E… Teilhard rintracciando l’archetipo del Cristo – come accennato- nel “Dna” dell’evoluzione scientifica ed umana, ha donato agli umani una “password” cosmica per amare il futuro e la scienza, scoprirne la sua natura non solo materiale ma assai più complessa, divina in parole poetiche: quasi, anche un fondamentale ritorno alle origini stesse della scienza moderna, quando l’idea di Dio era comunque sottintesa alla rivoluzione scientifica: “Dio in persona ha creato i numeri” disse un famoso matematico!

 Va da sé, con Teilhard riaffiora nello spirito scientifico la cosiddetta scienza romantica, già vagheggiata dallo stesso Nietzsche, Goethe… e poi Henry Bergson e proprio l’avanguardia futurista: la Natura e la Materia viste non solo come materia inanimata, ma pure spirituale, come suggeriscono oltre a certa fisica o scienza contemporanea, anche il filosofo cattolico Jean Guitton, il filosofo scientifico Paul K.Feyerabend, lo stesso Carl Gustav Jung, i nuovi filosofi stessi postumani, transumanisti, in Italia la nuova Futurologia italiana di Riccardo Campa e i transumanisti italiani (A.I.T.).

 E laddove proprio la Scienza contemporanea, dopo Einstein, afferma che il Tempo è forse un illusione e che la storia è certamente una sorta di macchina del tempo… immaginare il Regno di Dio (Punto Omega in Teilhard) come Utopia del Futuro e la Scienza, Macchina meravigliosa per trasformare quell’utopia in Realtà, è comunque prova letteraria che la Scienza stessa non è solo Luce della Ragione, ma anche Stella dell’Immaginazione. In altre parole, le ragioni del cuore sono tutt’oggi cibo cosmico per la mente umana, per la sua libertà e per desiderare il futuro, mai sufficientemente “umano troppo umano”, come intuì Nietzsche, forse, solo apparentemente antitetico a Teilhard, altro percorso “cosmico” dove il Dio futuro è venuto alla luce nel caos della modernità.

In breve, l’opera di Teilhard appare meravigliosa nel suo slancio futuribile a lungo termine, anche per la sua formazione apparentemente conservatrice, religiosa: Teilhard ha praticamente tradotto in chiave scientifica – nel nome di Gesù e quindi dell’Occidente…- il celeberrimo poema mistico-cosmico Il Cantico dei Cantici !

Voi sarete come Dei”, “A sua Immagine e Somiglianza”: E Differenza, aggiungono i postumani, neofuturisti, transumanisti...

Roberto Guerra

Dal Blog: L'ASINO ROSSO - Il Giornale libero di Ferrara on line

19 aprile 2009

 

 
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RIFLESSIONI TEILHARDIANE

"  La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto.  Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori?  Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva.  E' una distinzione illusoria.  La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente,  la Verità "   

                                                                                                                                                          

 

" Senza che si possa dire per ora in quali termini esatti, ma senza che vanga perduto un solo frammento del dato, sia rivelato che definitivamente dimostrato, sul problema scottante delle origini umane, l'accordo si farà senza sforzo, a poco a poco, tra la Scienza e il Dogma.  Intanto, evitiamo di respingere anche il minimo raggio di luce, sia da una parte che dall'altra.  La fede ha bisogno di tutta la verità". (da Les Hommes fossiles, marzo 1921) 
 
" Inventariare tutto, provare tutto, capire tutto. Ciò che è in alto, più lontano di quanto è respirabile, e  ciò che è in basso, più profondo della luce.  Ciò che si perde nelle distanze siderali, e ciò che si dissimula sotto gli elementi... Il sole si alza in avanti... Il Passato è una cosa superata...  La sola scoperta degna dei nostri sforzi è come costruire l'Avvenire". (La découverte du passé, 5 settembre 1935)
 

"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.

Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno...  Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)

 
"  Chiniamoci dunque con rispetto sotto il soffio che gonfia i nostri cuori per le ansie e le gioie di "tutto tentare e di tutto trovare".  L'onda  che sentiamo passare non si è formata in noi stessi.  Essa giunge a noi da molto lontano, partita contemporaneamente alla luce delle prime stelle.  Essa ci raggiunge dopo aver creato tutto lungo il suo cammino.  Lo spirito di ricerca e di conquista è l'anima permanente dell'Evoluzione" (Il Fenomeno Umano 1940)
 

" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando...  E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto...  Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro.  Manovra impossibile e fatale.  La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide.  Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936) 

 
" L'Energia diventa Presenza...  Sembrerebbe che un solo  raggio di una tale luce, cadendo come una scintilla in qualsiasi punto della Noosfera, dovesse provocare un'esplosione abbastanza forte da incendiare e rinnovare quasi di colpo la faccia della Terra. Allora, come è possibile che, guardando attorno a me, è ancora tutto inebriato di ciò che mi è apparso, io mi trovi pressochè solo della mia specie?  Solo ad aver "visto"?...  Incapace, quindi, quando me lo si chiede, di citare un solo autore, un solo testo, in cui si riconosca, chiaramente espressa, la meravigliosa "Diafania" che, per il mio sguardo, ha trasfigurato tutto ?"  (Le Christique, marzo 1955) 
 
....IN QUESTA APERTURA VERSO QUALCHE COSA CHE SFUGGE ALLA MORTE TOTALE, L'EVOLUZIONE E' LA MANO DI DIO CHE CI RICONDUCE A  LUI . ( La Biologie, poussee à fond,peut-elle nous  conduire à èmerger dans le transcendant?  Maggio 1951)
 

Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio.  "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)

 

" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.

Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.

Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?

Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)

 

" Nel Cuore della Materia.

   Un Cuore del  Mondo,

    Il Cuore d' un Dio"

        (da Le  Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)

 
" Nella peggiore delle ipotesi, se ogni possibilità futura di parlare e di scrivere si chiudesse davanti a me, mi rimarrebbe, con l'aiuto di Gesù, quella di compiere questo gesto, affermazione e somma testimonianza della mia fede: scomparire,m inabissarmi in uno spirito di Suprema Comunione con le forze  cristiche  dell'Evoluzione  (da Note di esercizi spirituali, 22 ottobre 1945) 
 
 
 

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