Teilhard de Chardin
Incontro con Teilhard de Chardin attraverso varie testimonianzeMessaggi del 22/06/2009
Nel post 179 avevamo pubblicato un ottimo lavoro di Stefano Panzacasa pubblicato nel sito www.circolovegetarianocalcata.it su un parallelismo tra Teilhard de Chardin e Thomas Berry.
Ci giunge dagli stati uniti la notizia che:
E' DECEDUTO L'ECO-TEOLOGO THOMAS BERRY, DISCEPOLO DI PIERRE TEILHARD DE CHARDIN.
Padre Thomnas Berry, un monaco passionista che ha testimoniato con la sua vita di lavoro e di preghiera l'esplorazione del legame profondo tra uomo e natura, è morto il 1 giugno negli Stati Uniti all'età di 94 anni.
La rivista Newsweek, nel 1989, lo aveva citato come "la più provocante figura tra le nuove generazioni di eco-teologi",
Nella sua vita Padre Thomas Berry ha vissuto la crisi ambientale del pianeta come una fondamentale crisi spirituale, con enormi implicazioni anche per il discorso religioso.
Egli era entrato nel novizìato dei Passionisti alla fine del 1934, per "uscire da un mondo che stava diventando grossolanamente legato al commercio e all'intreccio tra capitalismo e finanza a danno dei poveri del mondo, e ritrovare nell'impegno monacale un nuovo senso alla mia vita".
Un sacerdote, Thomas berry che dal 1942 ha scritto e tenuto conferenze impegnate e appassionate sui collegamenti tra la cultura spirituale e le questioni ecologiche mondiali. I suoi libri, compreso "Il Sogno della Terra", suo grande lavoro, sono stati oltre modo influenti per far prendere al mondo cattolico, in special modo, la coscienza che la Terra andava amata e rispettata e non corrotta e stravolta.
Nel 2007, centinaia di persone di ogni estrazione sociale hanno partecipato ad una conferenza, tenuta al centro di Londra, in onore di Thomas Berry, organizzata dalla Fondazione Gaia e di altri gruppi ambientalisti.
La vita del monaco Thomas Berry è stata inluenzata profondamente dal pensiero e dal lavoro di Pierre Teilhard de Chardin, tanto che Berry ricoprì per oltre dodici anni la presidenza della American Teilhard Association.
E' stato ispiratore di una nuova generazione di eco-teologi, tra cui Matthew Fox e Sean McDonagh Colombano. Quest'ultimo, che ha studiato con lui negli anni '80, ha detto che Berry ha "affrontato in un modo profondo, ispirandosi a Teilhard de Chardin, il collegamento dell'uomo con tutte le altre creature e con l'universo".
Un'altra interessante ispirazione è stata, qualche anno fa, la promozione di un vasto movimento delle suore americane per la salvaguardia del pianeta
Allevato a greensboro, nel North Carolina, Berry ha maturato la sensibilità per l'ambiente quando era ancora bambino. A quell'epoca sentiva una passione genuina per i prati verdi, la campagna, i grilli, il bosco, i fiori di campo, le nuvole nel cielo e tutto quello che circondava la sua casa era per lui oggetto di meraviglia.
Più tardi il giovane Berry ha " sentito" la società umana bloccata in un autismo spirituale, in cui " si parlava solo di noi stessi e non più di ambiente. di verde, non si guardavano più le stelle e non si dava più ascolto al vento. Non si parlava più delle bellezze del creato e di tutto quanto osannato da San Francesco ( di cui Teilhard era un ammiratore estasiato).
Si sentiva, il monaco passionista, in contatto con tutti gli uomini e li invitava, come Padre Teilhard a vedere se stessi nel contesto della creazione e di svolgere un ruolo per preservare tutto l'ambiente vivente."L'universo è una comunione di soggetti e non una collezione di oggetti" ripeteva spesso nei suoi discorsi Padre Berry.
Dio si rivela nel mondo naturale, era l'invito di Teilhard e Berry lo ha insegnato a più di una generazione di giovani "verdi"
La "grande opera" del nostro tempo è quella di realizzare un reciproco miglioramento della presenza umana sul nostro pianeta.
Giovanni Fois
Centro di Documentazione Teilhard de Chardin - Roma
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" La verità non è asltro che las coerenza totale dell'Universo in rapporto ad ogni suo punto. Perchè dovremmo mai avere in sospetto o sottovalutare tale coerenza, per il solo fatto che siamo noi stessi gli osservatori? Si continua ad opporre una certa illusione antropocentrica a una certa realtà obiettiva. E' una distinzione illusoria. La verità dell'Uomo è la verità dell'Universo per l'Uomo, cioè sempliceemente, la Verità "
"...Si potrebbe dire che oggi, come ai tempi di Galileo, ciò che più occorre per percepire la Convergenza dell'Universo, non è tanto la scoperta di fatti nuovi (ne siamo accerchiati, da restarne accecati) quanto un modo nuovo di guardare e accettare i fatti.
Un nuovo modo di vedere, connesso con un nuovo modo di agire: ecco ciò di cui abbiamo bisogno... Dobbiamo prendere posizione e metterci all'opera, presto-subito " (La Convergence de l'Univers,23 luglio 1951)
" ...Sento, come chiunque altro, quanto sia grave per l'Umanità il momento che stiamo attraversando... E tuttavia un istinto, che si è sviluppato al contatto con il grande Passato della Vita, mi dice che la salvezza per noi è nella direzione stessa del pericolo che ci spaventa tanto... Come viaggiatori presi nel flusso di una corrente, vorremmo tornare indietro. Manovra impossibile e fatale. La nostra salvezza è più in là, oltre le rapide. Nessun ripiegamento. Ma una mano sicura al timone, e una buona bussola..." ( Esquisse d'un Universe personnel, 4 maggio 1936)
Di colui che pronuncerà queste parole nell'Aeropago, ci si burlerà come d'un sognatore e lo si condannerà. "Il senso comune lo vede, e la scienza lo verifica: nulla si muove", dirà un primo Saggio. "La filosofia lo decide: nulla può muoversi", dirà un secondo Saggio. "La religione lo proibisce: nulla si muova", dirà un terzo Saggio. Trascurando questo triplice verdetto, "colui che ha visto" lascerà la piazza pubblica, e tornerà nel seno della Natura ferma e profonda. Là, immergendo lo sguardo nell'immensa ramificazione che lo sorregge e i cui rami si perdono molto lontano al di sotto di lui, in mezzo all'oscuro Passato, egli colmerà ancora una volta la sua anima della contemplazione e del sentimento d'un moto unanime e ostinato, inscritto nella successione degli strati morti e nella distribuzione attuale di tutti i viventi. -Volgendo allora lo sguardo al di sopra di lui, verso gli spazi preparati per le nuove creazioni, egli si consacreà corpo e ed anima, con fede rinsaldata, a un Progresso che trascina e spazza via persino coloro che non ne vogliono sapere. E, con tutto il suo essre fremente di ardonre religioso, lascerà salire alle proprie labbra, verso il Cristo già risorto ma ancora imprevedibilmente grande, questa invocazione, sommo omaggio di fede e d'adorazione: "Deo ignoto" [Al Dio ignoto] (L'avenir de l'homme, note sur le Progrès, 10 agosto 1920, Le Seuil, pp. 35-37)
" Adesso che, attraverso tutte le vie dell'esperienza, l'Universo comincia a crescere fantasticamente ai nostri occhi è ceramente giunta l'ora per il Cristianesimo di destarsi ad una consapevolezza precisa di ciò che il dogma dell'Universalità di Cristo, trasposto in quelle nuove dimensioni, suscita di speranze pur sollevando al tempo stesso certe difficoltà.
Speranze, certo, poichè, se il Mondo diventa così formidabilemte vasto e potente, vuol dire che il Cristo è ancor ben più grande di quanto noi pensassimo.
Ma le difficoltà, poichè, alla fin fine, come concepire che il Cristo s'"immensifichi" secondo le esigenze del nostro nuovo Spazio-Tempo senza simultaneamente, perdere la sua personalità adorabile e, in qualche modo, volatilizzarsi?
Ed è qui che risplende la stupenda e liberatrice armonia tra una religione di tipo cristico e un'Evoluzione di tipo convergente (Le Cristique, 1955)
" Nel Cuore della Materia.
Un Cuore del Mondo,
Il Cuore d' un Dio"
(da Le Coeur de laMatiere, 30 ottobre 1950)