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Fusioni


Andiamo verso un mondo di sottilette, quelle che filano e fondono, le aziende si fondono, non aumentano i fatturati allora abbattono i costi per creare profitto, non hanno altre idee, o forse non hanno più possibilità di averne. Quindi il pesce grosso mangia quello meno grosso, il quale, spesso, non vede l'ora di essere mangiato, si fonde con lui dicevo e ne acquisisce il fatturato all'istante, la sua fetta di mercato. Poi le spese, certo, ad una fusione corrisponde una riorganizzazione della nuova azienda creata, e riorganizzare significa tagliare i costi, licenziare, abbassare gli stipendi, assumere solo aperiodi corti con la libertà di lasciare a casa persone in 4 e 4 che fanno 8 all'occorrenza, con preavvisi quasi mai rispettati tra l'altro. La risorsa umana, che a parole molti direttori, nei colloqui di lavoro, dichiarano di considerarla di importanza centrale e primaria per l'azienda, e sarebbe saggio considerarla tale perchè è tale, in realtà viene vista come un costo da tenere sotto controllo e gestire come si gestiscono le cose inanimate. Ma tutte le aziende nascono e producono qualcosa perchè qualcuno fuori poi comprerà il prodotto creato. Il cliente finale ha più importanza di ogni altra parte nel processo produttivo, è essenziale che esista, mentre i direttori non sarà sempre essenziale che esistano. Ma i clienti sono le stesse persone che formano un'azienda, i malpagati, i malassunti, i licenziati, sono loro che contano. Se non avranno soldi, smetteranno di essere clienti e le aziende di essere aziende. Ad ogni fusione aziendale che sentite effettuare, pensate alle sottilette nel forno, come fondono come fondono.