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Bios è mio


www Ho preso il cuscino tra le braccia attorno alle 24 e pensavo di dormire. La federa profumava di ammorbidente, ho fatto il cambio la mattina. Stringere il cuscino mi sembrò di stringere il mio costato: lo trovai molle, flessibile, le mie costole elastiche, come di lisca. Stringevo forte il cuscino, era buio. Stringevo forte, ancora più forte, speravo che dal lato aperto della federa fuoriuscisse per sempre il mio pensiero, pensavo a un getto di estintore. Non lo reggo più il mio pensiero, mi prende in giro, è senza tregua nelle sue provocazioni, è un sabotatore teppista, mi chiude la vista, mi spiazza, mi affatica. Io stringevo forte forte il mio costato, quello di Adamo, perchè volevo che lui, il mio pensiero, uscisse a frantumi, questa è la sua natura, frantumi di pensiero di mille individui senza gradi di parentela o amicizia. Volevo vederlo fuori per guardarlo bene in faccia, ladro incapucciato di misteri, di frittelle dolci, di agrumi canditi. Stringevo il cuscino, ranicchiato sul fianco destro, nel buio della mezzanotte, come un uomo solo che non sa amare. Cosa posso fare di un simile pensiero? Si decidesse a mostrarsi com'è, mi mostrasse le sue vere intenzioni, boia incapucciato, boa a bocca aperta, vacca senza mammelle, uccello randagio controsole, bolla nel mare, di sapone, fumo passato per il camino in una notte, senza luna senza stelle, di vento. Sto perdendo la pazienza, lasciami stare Bios, Bios è buono, Bios è mio. www(Una rampa di scale conduce alla casa. Il giardino è molto curato e pieno di fiori. Siamo in Agosto. Sotto un grande castagno un ombrellone bianco, aperto, sedie, e un tavolo. Una donna dai lunghi capelli, che ha udito tutto, è rivolta verso il giardino. Si apre il sipario.)www