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Mi presento: io sono qui!
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MI PRESENTO: IO SONO QUI!
Non so come ci siate arrivati, ma spero che vi tratterrete e che commenterete quelli che sono i miei pensieri.
A volte saranno banali, a volte tratteranno di argomenti seri, a volte vi faranno sorridere ed a volte no.
Vorrei condividere con voi ciò che mi passa per la testa e mi piacerebbe avere dei riscontri, anche delle critiche, perchè no!
Se vorrete conoscermi potrere iniziare dal mio primo post, quello del 31/10/2008.
Chi può scrivere sul blog
« Buona Pasqua | La stagione dell'amore ... » |
Marika ha gli occhi di ghiaccio, grandi, duri, occhi di chi ha vissuto esperienze difficili.
Luca ha occhi scuri e caldi, occhi da bambino.
Marika viene da lontano. E' figlia di un orfanotrofio dell'est, cresciuta tra tanti altri bambini concepiti dall'alcool e dalla droga a poco prezzo.
Luca è italiano, figlio di una famiglia borghese, cresciuto in una casa vera, con genitori veri.
- Perchè proprio io? Cosa vuoi da me?
Io non sarò mai quella che tu vuoi. Io non posso dimenticare quella che sono.
Non ho avuto niente dalla vita, io.
Guardami! -
Luca ha lo sguardo basso, i pugni chiusi e i muscoli tesi.
Quella donna gli ha fatto perdere la testa, non si era mai sentito così.
Tra di loro era cominciata per caso; Luca non era solito andare a puttane, ma quella sera si sentiva solo, più solo del solito. Aveva preso l'auto e si era allontanato da casa, quella casa così bianca e asettica, quella casa così in ordine e silenziosa, quella casa dove tutto era finto.
Non c'era amore dentro quelle quattro mura. Tutto era arido, ormai.
Si era ritrovato così in quella strada di perferia, tra trans e puttane.
- Qanto vuoi? - le aveva chiesto.
- 30 euro - glia veva risposto lei.
- Sali.-
Ed avevano scopato.
Una scopata come le altre, niente di più, niente di meno. Un esercizio fisico, un momento di piacere egoistico, senza impegno, senza sentimento.
Poi, nel momento in cui le allungò il denaro che avrebbe pagato ed appagato quella donna senza volto, senza anima, si scontrò con i suoi occhi.
Luca si sentì gelare il sangue.
Non c'era dolore, ne rabbia, ne rassegnazione in quello sguardo. Orgoglio, si, quello che gli sembrò di riconoscere era proprio orgoglio.
Luca si sentì a disagio, denudato delle tante corazze che si era creato negli anni in cui aveva fatto finta di non vedere il nauseabondo opportunismo che ruotava intorno al suo mondo tanto per bene.
Luca si sentì un verme, così prese dal portafogli una banconota da 20 euro e gliela diede. Con quel denaro, forse, sarebbe riuscito a lavarsi la coscienza; 50 euro per una scopata era molto di più di quello che tante delle altre ragazze che stavano in bella mostra sulla stessa strada, come animali da macello, avrebbero potuto tirare su in quella notte gelida d'inverno.
Da quella sera Marika diventò la sua ossessione.
- Guardami, ti ho detto. Parla, parlami! -
Lentamente Luca stacca le mani dal volante e la guarda negli occhi.
Di che colore sono gli occhi di Marika? Del cielo nuvoloso d'inverno, di un lago ghiacciato, forse. Ogni suo sguardo lo colpisce al cuore come una pugnalata inferta da una stalattite di ghiaccio, e gli fa male, tanto male.
Luca non riesce a parlare, come in quegli incubi in cui si cerca di gridare con tutto il fiato che si ha in corpo e non si riesce a far uscire neppure un debole sibilo.
- Tieniti i tuoi soldi. -
Marika scende lanciando il denaro sul sedile ancora impregnato dal calore del suo corpo.
- Vigliacco.-
La portiera sbatte forte contro il telaio dell'auto.
Luca si risveglia.
Era solo un altro incubo.
Marika è nel letto che dorme serena accanto a lui. Luca le sfiora i capelli con le labbra, respira il suo odore e torna a dormire.
Inviato da: mio cpaitano
il 24/10/2009 alle 10:02
Inviato da: Ombrasullerba
il 10/06/2009 alle 08:41
Inviato da: ingegnere.ssa
il 01/06/2009 alle 23:08
Inviato da: solic1
il 01/06/2009 alle 15:03
Inviato da: Trappolinax
il 01/06/2009 alle 09:22