Il Palazzo

Ed è come la prima volta


Oggi azione eversiva, due post nello stesso giorno sono, per me, novità assoluta e forse anche irripetibile. Contrariamente ai precedenti, onestamente poveri di significati e vacui di contenuti, questa volta scrivo su una tematica che riguarda, in un modo o in un altro, anche me. La situazione tesa causata dalla riforma Gelmini delle scuole. Premetto che mi asterrò dal fare osservazioni di fazione politica poichè, obbiettivamente, non mi sento la persona più qualificata a farlo. Mi limiterò a dire ciò che ho potuto osservare in questo periodo : un progressivo e preoccupante inaridirsi dei rapporti fra studenti e governo, un mandare avanti i giovani quando anche i docenti sono fra i manifestanti, un tentativo di dialogo mai del tutto decollato fra le due parti. Oltre a questo, immancabili, lo strascico di polemiche politiche che non mi metterò a sottolineare ulteriormente. Personalmente vivo una situazione universitaria particolare e, forse forse, fortunata. Nella mia facoltà sono stati appesi striscioni contro la Riforma ed è stato allestito un punto nevralgico di protesta permanente dove i giovani interessati possono recarsi ed ottenere informazioni. Sono state tenute riunioni collettive dove sono intervenuti docenti e personalità di vario ordine. Insomma, un movimento di protesta assolutamente tranquillo, ma saldo nella sua contrapposizione a ciò che, per il momento è divenuto legge (ho sentito qualcuno parlare di proporre un referendum, ma di preciso non so dirvi di più). Tutto questo movimento, tuttavia, innegabilmente mi preoccupa a causa dei facinorosi che sicuramente si infiltreranno. Io spero che i miei colleghi universitari di tutta Italia sappiano far valere la loro voce, ma lo facciano stando bene attenti a non lasciarsi trasportare dagli eventi. Manifestare è un diritto che nessuno può negare, mi auguro solo che tutto rimanga nei limiti della civiltà e non si vada verso scontri anche fisici più accesi di quelli, minori, già sorti in vari luoghi...