Quando Friedrich dipinse il suo viandante lo lasciò di spalle. Noi non vediamo i suoi occhi. Possiamo solo immaginarne lo sguardo perturbato e commosso che si posa sul mare di nebbia. Un mare infinito, denso d’aria e di nuvole, che avvolge la rupe su cui il solitario viaggiatore è arrivato. Non sappiamo da dove, né come. Non ci sono strade. La sua strada è uno sguardo “viandante” Il nostro sguardo non conosce quiete, resa, solo azzardi. Sapere che solo con questi occhi si può leggere una memoria, una storia. Che non è mai la stessa, e per questo, forse, per questo soltanto, vale la pena ancora raccontarla, e raccontarci… Siamo i padroni delle ombre. Colmi d’amore e stupore lungo le strade dell’innocenza. Cavalchiamo le forme dei sogni e il profumo del vento nel deserto infinito. E il deserto è un musicista che consegna un ordine armonioso... Lontano dall’essere immutabile, afferra la trama dell’istante e lo consegna all’infinito..Rotola tra le dita la fragilità del mondo e il soffio del vento è la sua orchestra, le sue note i nostri passi, a volte pesanti , a volte lievi Orme che segnano senza tregua il nostro smarrimento nel caos che poi sempre si ricompone intessuto nella nostra sensibilità
immaginare
Quando Friedrich dipinse il suo viandante lo lasciò di spalle. Noi non vediamo i suoi occhi. Possiamo solo immaginarne lo sguardo perturbato e commosso che si posa sul mare di nebbia. Un mare infinito, denso d’aria e di nuvole, che avvolge la rupe su cui il solitario viaggiatore è arrivato. Non sappiamo da dove, né come. Non ci sono strade. La sua strada è uno sguardo “viandante” Il nostro sguardo non conosce quiete, resa, solo azzardi. Sapere che solo con questi occhi si può leggere una memoria, una storia. Che non è mai la stessa, e per questo, forse, per questo soltanto, vale la pena ancora raccontarla, e raccontarci… Siamo i padroni delle ombre. Colmi d’amore e stupore lungo le strade dell’innocenza. Cavalchiamo le forme dei sogni e il profumo del vento nel deserto infinito. E il deserto è un musicista che consegna un ordine armonioso... Lontano dall’essere immutabile, afferra la trama dell’istante e lo consegna all’infinito..Rotola tra le dita la fragilità del mondo e il soffio del vento è la sua orchestra, le sue note i nostri passi, a volte pesanti , a volte lievi Orme che segnano senza tregua il nostro smarrimento nel caos che poi sempre si ricompone intessuto nella nostra sensibilità