blackangels76

immaginare


Quando Friedrich dipinse il suo viandante lo lasciò di spalle. Noi non vediamo i suoi occhi. Possiamo solo immaginarne lo sguardo perturbato e commosso che si posa sul mare di nebbia. Un mare infinito, denso d’aria e di nuvole, che avvolge la rupe su cui il solitario viaggiatore è arrivato. Non sappiamo da dove, né come. Non ci sono strade. La sua strada è uno sguardo “viandante” Il nostro sguardo non conosce quiete, resa, solo azzardi. Sapere che solo con questi occhi si può leggere una memoria, una storia. Che non è mai la stessa, e per questo, forse, per questo soltanto, vale la pena ancora raccontarla, e raccontarci… Siamo i padroni delle ombre. Colmi d’amore e stupore lungo le strade dell’innocenza. Cavalchiamo le forme dei sogni e il profumo del vento nel deserto infinito. E il deserto è un musicista che consegna un ordine armonioso... Lontano dall’essere immutabile, afferra la trama dell’istante e lo consegna all’infinito..Rotola tra le dita la fragilità del mondo e il soffio del vento è la sua orchestra, le sue note i nostri passi, a volte pesanti , a volte lievi Orme che segnano senza tregua il nostro smarrimento nel caos che poi sempre si ricompone intessuto nella nostra sensibilità