Sentimenti

Saggezza


Preferisco essere io stesso il mio servo. Se devo fare qualcosa, mi servo del mio corpo. A volte ciò è fastidioso, ma è sempre più facile che ottenere obbedienza dagli altri. Se ho bisogno di camminare, cammino; questo mi affatica, ma sempre meno che il dovere pensare a cavalli e selle, a buoi e carrozze. Divido il mio corpo in due parti: le mani fungono da servitore, i piedi da veicolo e sono docili oltre ogni dire. Il mio cuore, conoscendo ciò che il mio corpo può sopportare, lo lascia riposare quando è stanco e lo adopera quando è ristorato e pronto. Anche quando si serve di esso non ne abusa, ma neppure lo lascia appesantirsi. D'altronde, giova alla salute camminre e muoversi. Perchè dunque perseverare in una pigrizia inutile?