@RoseNoire@

L` Urlo di Munch


Edvard Munch, L'urlo, 1885/l'urlo rappresenta tutta l'angoscia interiore che l'uomo può provare...cerca di gridare cerca di comunicarla ma nessuno se ne accorge utta l'angoscia urlata e il dolore espulso dall'anima nn fa altro che dissolversi nelle speci di vortici che fanno da sfondo...Il Dipinto si trova nel museo di Oslo............................................................L a pesantezza della solitudine interiore è un po’ come la morte, si può dimenticare ma non cancellare .- La difficoltà più grande è vincere la solitudine interiore che spesso riemerge con un carico di tristezza difficilmente gestibile.- Tutta la vita di MUNCH è stata segnata dal dolore e dalle sofferenze sia per le malattie che per i problemi familiari e quindi anche dalla solitudine come mancanza di oggetti d’amore.- E della solitudine Munch aveva una gran paura che riusciva a vincere soltanto nel momento in cui dipingeva le sue opere che diventavano un momento di liberazione dal male di vivere.- Per ciò risultavano incomprensibili ai più e solo il sorgere dell’espressionismo rese sempre più comprensibile la sua opera.- E al pari di altri pittori espressionisti fu anche perseguitato dal regime nazista che dichiarò la sua opera “ARTE DEGENERATA”- Degenerata , forse ma, dall’angoscia esistenziale , dalla crisi dei valori etici e religiosi,dalla solitudine umana , dall’incombere della morte, dalla incertezza del futuro, dalla disumanizzazione di una società borghese militarista.- Nell’opera di Munch sono rintracciabili molti elementi della cultura nordica di quegli anni, soprattutto letteraria e filosofica: dai drammi di Ibsen e Strindberg, alla filosofia esistenzialista di Kierkergaard e alla psicanalisi di Sigmund Freud.- Da tutto ciò egli ricava una visione della vita permeata dall’attesa angosciosa della morte.- Nei suoi quadri vi è sempre un elemento di inquietudine che rimanda all’incubo.- Ma gli incubi di Munch sono di una persona comune, non di uno spirito esaltato come quello di Van Gogh il quale venne considerato “il pittore malato”per eccellenza soffrendo di paranoia di allucinazioni e crisi epilettiche e arrivando persino,dopo una violenta discussione , a tagliarsi l’orecchio sinistro per poi regalarlo ad una prostituta.- E così nei quadri di Munch il tormento affonda le sue radici in una dimensione psichica molto più profonda e per certi versi più angosciante.- Una dimensione di pura disperazione che non ha il conforto di nessuna azione salvifica, neppure il suicidio.- L’URLO ,o anche IL GRIDO è proprio il simbolo dell’angoscia e dello smarrimento che segnano tutta la vita del pittore norvegese .- La scena rappresenta un’esperienza VERA della vita dell’artista.- Così descrive la scena lo stesso Munch:- “Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura….e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.”…….”Un grido forte, terribile, acuto, che mi è entrato in testa, come una frustata…..Anch’io mi sono messo a gridare, tappandomi le orecchie, e mi sono sentito un pupazzo, fatto solo di occhi e di bocca, senza corpo, senza peso, senza volontà, se non quella di urlare, urlare, urlare….. .- Ma nessuno mi stava ascoltando: ho capito che dovevo gridare attraverso la pittura, e allora ho dipinto le nuvole come se fossero cariche di sangue, ho fatto urlare i colori!!!!”- L’artista, quindi, ci offre il ricordo, lo scatto di quel momento per lui inspiegabilmente terrificante attraverso i suoi occhi.- Filtra il reale attraverso il suo stato d’animo, la sua intima sofferenza, il pesante tanfo della paura.- I colori del tramonto perforano la sua sensibilità con violenza mentre la bocca spalancata sembra emettere suoni che sconvolgono il paesaggio,con delle linee curve, ma non la strada, l’unica consigliera e amica dell’uomo, testimonianza della freddezza di talune persone.- L’associazione delle linee ondulate con le linee diagonali crea un senso di dinamicità che provoca tensione nell’osservatore.- Il volto deformato sembra un teschio, anche il corpo sembra essere privo di colonna vertebrale.- Munch parla con il suo linguaggio unico e drammatico dell’impotenza dell’uomo di fronte alla supremazia della natura, di fronte alla quale siamo piccoli ed inequivocabilmente soli.Solitudine & follia....e indifferenza dell persone.....Triste ma Vero.......