Pubblicare... no no, brutto inizio... vediamo un po'.. ok, ci sono! Rendere accessibile la musica di blackwire rende possibili nuovi scenari e nuove situazioni. L'aspetto più toccante sono le critiche, alle quali non ero abituato. Chiunque abbia voglia può lasciare una recensione, un parere soggettivo sulla mia musica e, detto sinceramente, il primo impatto con le critiche più decise è stato particolarmente toccante. Appena leggo una pesante critica ci rimango davvero male, poi però mi sento, in certi casi, quasi di condividerla... Insomma io faccio musica per sublimare le emozioni che mi accompagnano tutti i giorni cercando di raccontarle a chi mi ascolta. Non mi sono mai preoccupato della qualità del prodotto e non ho mai avuto l'esigenza di mostrare "quello che so fare in musica". Con il dovuto rispetto e le enormi differenze credo che il mio approccio alla musica sia vagamente simile a quello di un pittore impressionista davanti ad una tela bianca. Ho avuto un'emozione nel vivere qualcosa e questa viene tradotta in musica in modo istintivo, a volte spoglio e crudo, sensa virtuosismi o fanfare, quello ho sentito e quello compongo. L'aspetto particolare è che io non mi sono mai sentito un fuoriclasse nelle mie varie attività e dopo il primo impatto di una pesante critica mi chiedo sempre se io avrei potuto scrivere la stessa cosa riguardo alla mia musica. Un divertente meccanismo a spirale che credo mi accompagnerà in tutti i miei lavori.L'ultima ruvida recensione risale a ieri... alla fine è una critica divertente e forse condivisibile... riguarda l'abum Knowledge pills...Per chi avesse voglia di leggerla, commentarla e, perchè no, condividerla è visibile sulla pagina dell'album...
W le critiche
Pubblicare... no no, brutto inizio... vediamo un po'.. ok, ci sono! Rendere accessibile la musica di blackwire rende possibili nuovi scenari e nuove situazioni. L'aspetto più toccante sono le critiche, alle quali non ero abituato. Chiunque abbia voglia può lasciare una recensione, un parere soggettivo sulla mia musica e, detto sinceramente, il primo impatto con le critiche più decise è stato particolarmente toccante. Appena leggo una pesante critica ci rimango davvero male, poi però mi sento, in certi casi, quasi di condividerla... Insomma io faccio musica per sublimare le emozioni che mi accompagnano tutti i giorni cercando di raccontarle a chi mi ascolta. Non mi sono mai preoccupato della qualità del prodotto e non ho mai avuto l'esigenza di mostrare "quello che so fare in musica". Con il dovuto rispetto e le enormi differenze credo che il mio approccio alla musica sia vagamente simile a quello di un pittore impressionista davanti ad una tela bianca. Ho avuto un'emozione nel vivere qualcosa e questa viene tradotta in musica in modo istintivo, a volte spoglio e crudo, sensa virtuosismi o fanfare, quello ho sentito e quello compongo. L'aspetto particolare è che io non mi sono mai sentito un fuoriclasse nelle mie varie attività e dopo il primo impatto di una pesante critica mi chiedo sempre se io avrei potuto scrivere la stessa cosa riguardo alla mia musica. Un divertente meccanismo a spirale che credo mi accompagnerà in tutti i miei lavori.L'ultima ruvida recensione risale a ieri... alla fine è una critica divertente e forse condivisibile... riguarda l'abum Knowledge pills...Per chi avesse voglia di leggerla, commentarla e, perchè no, condividerla è visibile sulla pagina dell'album...