A settembre mi sposo. Sì, lo so, mi spiace non averlo comunicato prima, ma le cose qui si sono evolute talmente in fretta che praticamente non c'è stato tempo. Ho conosciuto Linda circa un mese fa. Lei usciva dal conservatorio di musica col suo violoncello - bellissima -, io passeggiavo da quelle parti - annoiato -, stavo portando il curriculum in una casa di produzione lì vicino, e praticamente ci siamo scontrati. Dopo le scuse e i convenevoli, e la certezza di trovarmi di fronte a un angelo, siamo finiti col parlare di Brahms e Bartok, e ci siamo trovati d'accordo su molte cose riguardanti Shoemberg. Di qui il passo dall'offrirle un caffé a "tutto il resto" è stato breve e quindi - sì, lo so che può sembrare una decisione affrettata, ma è stata attentamente ponderata - a settembre ci sposiamo.Ci avete creduto? Bontà vostra. Niente di vero. La realtà però è un'altra: finalmente ho trovato lavoro come aiuto regista. Davvero. Si tratta di una casa cinematografica independente che sta producendo un film in zona. Ho risposto al loro annuncio su un sito specializzato, e, dopo aver letto il mio curriculum e visto alcuni miei lavori, mi hanno contattato per un colloquio, a cui è seguito un altro incontro, fino alla definizione dei dettagli. Mi hanno dato la sceneggiatura e ora la sto leggendo. Devo dire che è interessante, ma proporrò alcuni cambiamenti; ci sono le premesse per un buon film. Le riprese iniziano a febbraio.Neanche questo è vero. Tutto falso. Ma non sono impazzito, tranquilli, sto solo consapevolmente scherzando. E sto pensando di propormi come sindaco di Australia per citare una gag di De Luigi in versione Lucarelli (se qualcuno la ricorda). La realtà - amorfa, crudele, asettica - è che nulla accade, come l'elettrocardiogramma di un cadavere tratto dal fondo un lago: piatto. Una novità però c'è. La ragazza giordana che abitava qui ha cambiato casa, e al suo posto è arrivato un giovane cuoco indiano grande e grosso che frigge e soffrigge agli orari più inpensabili della notte e del mattino, tanto che mi addormento con ventate di aglio fritto la sera e mi sveglio con delicati aromi simili la mattina.Ora, a parte le scemenze, una buona (vera) notizia c'è: è altamente probabile (finché non ho la certezza uso il condizionale) che a gennaio cominci a lavorare. Non è niente di che, intendiamoci, ma è un primo passo, ed è qualcosa. Visto che in Italia ho lavorato per più di un anno nel reparto logistica di un'azienda come impiegato, e che questa azienda ha un grosso partner qui in Australia, ho mandato il mio curriculum al suddetto partner australiano che, vista la mia precedente esperienza con l'azienda italiana che qui rappresenta gran parte del loro commercio, mi ha offerto un lavoro. Non potevo aspettarmi un incarico di ufficio, infatti il lavoro che mi hanno offerto è nel magazzino. Quando ho puntualizzato di avere la prestanza fisica di una dodicenne brufolosa e senza amici appena mollata dal ragazzo nel giorno del suo compleanno, mi hanno rassicurato che non si tratta di un lavoro pesante, sono piccole scatole, ma che può essere un inizio per qualcosa di più nel futuro, e che se fra qualche mese voglio viaggiare - avendo loro altre sedi in altre città - possono facilmente trasferirmi. Devo ammettere che sono stati molti disponibili, onesti e flessibili, perché non hanno una vera necessità di personale, e lo fanno quasi come un piacere. Quindi, non avendo alternative migliori, ho accettato con l'intenzione di provare e vedere come va. Niente da perdere. L'unica cosa che mi preoccupa è il caldo che sta per arrivare nei prossimi mesi, e un magazzino non è decisamente rinfrescante. Ma è meglio di niente. In fin dei conti a settembre mi sposo, devo mettere da parte qualcosa.Se a settembre vi sposate, non mancate di leggere Duemiladuecentodiciotto, Giraldi editore, il romanzo del mio testimone di nozze, Davide De Lucca.
Natural spring water (mi affido nuovamente ai nomi delle acque in mancanza di titoli)
A settembre mi sposo. Sì, lo so, mi spiace non averlo comunicato prima, ma le cose qui si sono evolute talmente in fretta che praticamente non c'è stato tempo. Ho conosciuto Linda circa un mese fa. Lei usciva dal conservatorio di musica col suo violoncello - bellissima -, io passeggiavo da quelle parti - annoiato -, stavo portando il curriculum in una casa di produzione lì vicino, e praticamente ci siamo scontrati. Dopo le scuse e i convenevoli, e la certezza di trovarmi di fronte a un angelo, siamo finiti col parlare di Brahms e Bartok, e ci siamo trovati d'accordo su molte cose riguardanti Shoemberg. Di qui il passo dall'offrirle un caffé a "tutto il resto" è stato breve e quindi - sì, lo so che può sembrare una decisione affrettata, ma è stata attentamente ponderata - a settembre ci sposiamo.Ci avete creduto? Bontà vostra. Niente di vero. La realtà però è un'altra: finalmente ho trovato lavoro come aiuto regista. Davvero. Si tratta di una casa cinematografica independente che sta producendo un film in zona. Ho risposto al loro annuncio su un sito specializzato, e, dopo aver letto il mio curriculum e visto alcuni miei lavori, mi hanno contattato per un colloquio, a cui è seguito un altro incontro, fino alla definizione dei dettagli. Mi hanno dato la sceneggiatura e ora la sto leggendo. Devo dire che è interessante, ma proporrò alcuni cambiamenti; ci sono le premesse per un buon film. Le riprese iniziano a febbraio.Neanche questo è vero. Tutto falso. Ma non sono impazzito, tranquilli, sto solo consapevolmente scherzando. E sto pensando di propormi come sindaco di Australia per citare una gag di De Luigi in versione Lucarelli (se qualcuno la ricorda). La realtà - amorfa, crudele, asettica - è che nulla accade, come l'elettrocardiogramma di un cadavere tratto dal fondo un lago: piatto. Una novità però c'è. La ragazza giordana che abitava qui ha cambiato casa, e al suo posto è arrivato un giovane cuoco indiano grande e grosso che frigge e soffrigge agli orari più inpensabili della notte e del mattino, tanto che mi addormento con ventate di aglio fritto la sera e mi sveglio con delicati aromi simili la mattina.Ora, a parte le scemenze, una buona (vera) notizia c'è: è altamente probabile (finché non ho la certezza uso il condizionale) che a gennaio cominci a lavorare. Non è niente di che, intendiamoci, ma è un primo passo, ed è qualcosa. Visto che in Italia ho lavorato per più di un anno nel reparto logistica di un'azienda come impiegato, e che questa azienda ha un grosso partner qui in Australia, ho mandato il mio curriculum al suddetto partner australiano che, vista la mia precedente esperienza con l'azienda italiana che qui rappresenta gran parte del loro commercio, mi ha offerto un lavoro. Non potevo aspettarmi un incarico di ufficio, infatti il lavoro che mi hanno offerto è nel magazzino. Quando ho puntualizzato di avere la prestanza fisica di una dodicenne brufolosa e senza amici appena mollata dal ragazzo nel giorno del suo compleanno, mi hanno rassicurato che non si tratta di un lavoro pesante, sono piccole scatole, ma che può essere un inizio per qualcosa di più nel futuro, e che se fra qualche mese voglio viaggiare - avendo loro altre sedi in altre città - possono facilmente trasferirmi. Devo ammettere che sono stati molti disponibili, onesti e flessibili, perché non hanno una vera necessità di personale, e lo fanno quasi come un piacere. Quindi, non avendo alternative migliori, ho accettato con l'intenzione di provare e vedere come va. Niente da perdere. L'unica cosa che mi preoccupa è il caldo che sta per arrivare nei prossimi mesi, e un magazzino non è decisamente rinfrescante. Ma è meglio di niente. In fin dei conti a settembre mi sposo, devo mettere da parte qualcosa.Se a settembre vi sposate, non mancate di leggere Duemiladuecentodiciotto, Giraldi editore, il romanzo del mio testimone di nozze, Davide De Lucca.