Impressioni australi

Sorbent (marca di fazzoletti da naso - sì, fazzoletti da naso, non altro, davvero, fazzoletti, cosa me ne farei fosse altro?)


Ho sistemato in teoria la mia posizione fiscale. O meglio, un mio collega l'ha fatto, producendo per me la dichiarazione dei redditi. Spero non bussino alla porta gli agenti del fisco col foglio di via. So che comunque mi mancano solo tre mesi prima di partire, ma ho ancora un po' di cose da fare, di cui lamentarmi, per cui annoiarmi, e poi mi pare brutto farmi cacciare con disonore, con un calcio sul sedere con il grande stivale come Bart (cfr la puntata de I Simpson in Australia).E' cominciato il Melbourne International Film Festival. La selezione di film è buona, ci sono molte cose provenienti da Berlino e Cannes. L'organizzazione un po' meno, ma tutto sommato la risposta (quantitativa) del pubblico è buona. Quanto alla ricezione dei film sono rimasto abbastanza perplesso dalle risate immotivate che alcuni film suscitavano nella platea. Drammi iraniani dove la gente rideva senza motivo per una reazione dell'attore, battute insignificanti che scatevano risate incontrollate, ogni minima scemenza dei film di Godard (dico scemenza in senso benevolo, io adoro Godard) veniva accolta con boati di esaltazione ilare. Poi ho realizzato che forse alle proiezioni partecipano anche alcuni malati di mente, o comunque ci sono dei disabili, e questo spiegherebbe la cosa. In teoria. Ma non voglio essere maligno. Avevo visto "Pierrot le fou" a Londra circa un anno fa, al cinema, e l'ho rivisto qui: reazioni completamente diverse, appunto, e questo mi ha colpito. Mi ha anche molto irritato, soprattutto quando questi scoppi incontrollati di risate interrompono il pathos di film drammatici.Odio fare la coda. Odio chi parla ad alta voce in coda e sa tutto. Odio quelli che prendono tutti i depliant di ogni cavolata e li esaminano come fossero referti medici di straordinaria importanza.Continuo a manifestare ansia e agitazione con sudore copioso in situazioni imbarazzanti. Faccio tanta pipì.La mia esperienza di insegnante di italiano è finita, e devo dire che sono contento. Ora lavoro solo nel magazzino, a tempo pieno fra una settimana. Ora sono ancora part-time. Il lavoro è una noia indescrivibile, ma a suo modo mi rilassa. Non devo pensare al lavoro, paradossalmente, e posso pensare a tutt'altro. C'è stato un colpo di scena, comunque. Un tizio poco più giovane di me, arrivato un paio di mesi prima di me, è diventanto mio supervisore. C'era una candidatura aperta, quella per prendere il posto del mio supervisore inglese licenziato qualche mese fa (cfr post di qualche mese fa), quello che mi stava simpatico, e nessuno voleva prendersi la briga vista la fine fatta dal tizio. Soprattutto il dude che è stato scelto ripeteva di non volerlo fare. Ma vatti a fidare degli australiani, tu. L'altro giorno, meeting e presentazione del nuovo supervisore. Sorpresa. Non voglio fare la cassandra, ma credo non durerà a lungo. Poca esperienza e poca sicurezza. L'attitudine è quella di chi vuole spadroneggiare, anche se sembra nasconderlo per ora. Staremo a vedere, ma credo l'abbiano scelto come uomo di passaggio (un po' come Donadoni - eh, beh, certo, prima parlo di Godard e poi di Donadoni; ma a Godard sarebbe piaciuto, a Donadoni non so).Ieri sono tornato a un meeting buddista. Sono stato zitto per tutto il tempo, e sono intervenuto solo per una contestazione. Il loro spirito "volemose bbene" comincia a irritarmi. Non concordo col fatto che il principio di causa ed effetto possa essere sempre applicato. E l'entropia? E la causalità? E quello che non possiamo controllare? E poi tutto quel loro essere positivi mi irrita. Sarei curioso di vedere le loro reazioni se una vera tragedia capitasse loro e facesse crollare le loro belle e ricche case, e con loro tutte le certezze. Nietzsche ha detto che le convinzioni sono più pericolosi nemici della verità che le bugie (Donadoni non so cosa ne pensi). Ma ora sono crudele. La verità è che mi dà fastidio il fatto di avere sempre la colpa. Per i cattolici è colpa mia, e per i buddhisti è di nuovo colpa mia. Io cerco solo di scaricare il barile.