contro lo stigma

caserma o centro di salute mentale?


La tragedia dello scorso settembre, che ha visto l'uccisione della Dottoressa Paola Labriola nel centro di salute mentale di bari per mano di un utente, ha riacceso la polemica sulla pericolosità delle persone con disagio psichico.La risposta non si è fatta attendere, ed è consistita, come spesso avviene in questi casi, in una "militarizzazione" dei servizi: vigilantes a presidio dei csm, quasi si trattasse di uno stato di polizia.Statisticamente, infatti, gli atti violenti delle persone con disagio psichico sono in percentuale, equiparabili a quelli della popolazione generale. Agitare lo spauracchio del diverso è un classico nelle situazioni di emergenza sociale: altrettanto classico è il fallimento di queste politiche sul lungo periodo.A nostro avviso, la risposta non può che consistere in un potenziamento dei servizi: la mancanza di figure necessarie all'interno dell'equipe di lavoro, non fa altro che acuire il senso di insoddisfazione della cittadinanza che avverte i servizi come ostili, giacchè non si riescono a dare risposte a 360° alle problematiche dell'utenza.Ovviamente, di pari passo, bisogna provvedere ai tagli delle spese inutili, risultato di politiche clientelari che non fanno altro che sperperare le risorse da destinare allo stato sociale.