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Ai bianconeri non riesce l'epica rimonta sull'Arsenal e devono dire addio ai sogni di Champions. A fine gara un manipolo di delinquenti travestiti da Ultras contesta allenatore  e giocatori, dimostrando se mai ce ne fosse stato ancora il bisogno che di calcio non ne capiscono nulla. Alla Juventus non riesce l'epica rimonta sull'Arsenal e così deve suo malgrado lasciare l'Europa senza alibi né giustificazioni.  E' mancato tutto quello che sarebbe servito, dal cuore, alle gambe, al gioco, alla testa.A sorpresa, Capello ha rinunciato a Thuram, lasciato in panchina per far posto a Kovac. Una scelta tecnica, almeno così è stata spiegata, mai adottata prima, se non per rare esigenze di turn over. Per il resto, la Juventus prevista, con Chiellini, Giannichedda e Mutu per gli squalificati Zebina, Vieira e Camoranesi. In più, rispetto all’andata, Nedved. Nell’Arsenal, Ljungberg per Pires unico cambiamento rispetto ad Highbury. Recuperati Ebouè e Fabregas. «Li attaccheremo fin dal sottopassaggio», aveva promesso Capello, ma di travolgente nell’avvio della Juventus c’è stato ben poco.Nessun ruggito, con il pubblico che chiedeva undici leoni. Ben pochi, fra i bianconeri, si sono subito adeguati nel modo giusto al proclama, sul filo della disperazione del loro allenatore. Non il quartetto d’attacco, deludente in blocco, e questo la dice lunga sulle difficoltà della Juventus nel creare qualche problema all’Arsenal, solido e disinvolto. Così la Juventus è stata tenuta su, ma niente di più, dai suoi giocatori più di fatica, come Zambrotta, Giannichedda, oltre alla coppia centrale della difesa, in qualche modo. Le curve, spazientite, chiedevano ai bianconeri di tirar fuori gli attributi, detti anche in un altro modo con un termine in questi giorni molto di moda.Gli inglesi amministrano.L’Arsenal controlla, spinge quando vuole, resta al coperto dei suoi due gol di vantaggio, si amministra, con intelligenza, lascia il compito e il dovere di far fare la partita alla Juventus, come da logica, senza guizzi o cambi di marcia dei bianconeri, senza idee né iniziative dei singoli. Zalayeta per Mutu inutile per un’ora, e poco dopo la prima azione vera della Juventus: un cross basso di Nedved, ma Trezeguet in scivolata manca la deviazione davanti a Lehmann. Fuori anche Chiellini, dentro Balzaretti. Al 23’ del secondo tempo, altro dato di cronaca che parla da solo, il primo tiro dentro lo specchio della porta della Juventus, di Ibrahimovic, con parata sicura di Lehmann. Con l’eliminazione sempre più vicina, la Juve prova a spingere di più, almeno con la disperazione, butta il pallone avanti, e su un secondo tiro di Nedved, il portiere tedesco è molto bravo a respingere. E’ solo una fiammatina, a giochi ormai fatti. Nedved si fa cacciare per doppia ammonizione, l’Arsenal può permettersi anche di non infierire.Un manipolo di pseudo-tifosi bianconeri salutano l’uscita dall’Europa con una bordata di fischi e con un coro molto raro a Torino: «Andate a lavorare». Un atto vergognoso che non rende onore e giustizia a tutto ciò che la squadra ed il suo allenatore hanno fatto negli ultimi due anni, vincendo due scudetti.Quel centinaio di tifosi che hanno insultato il nostro Gruppo rappresentano solo se stessi. Dispiace vedere come gli organi di stampa hanno dedicato loro così tanto spazio. Ecco spiegata l’avversione per Giraudo e per l'attuale dirigenza, che fortunatamente non è avvezza a trattare con questi soggetti. Capello non ha nulla da rimproverare alla sua squadra: "Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Complimenti all'Arsenal: il calcio è questo, quando si perde 2-0 all'andata viene poi tutto difficile. Il doppio impegno campionato-coppa è pesante da mantenere, in questo momento abbiamo trovato l'Arsenal il club più in forma del torneo, qualche mese fa era magari abbordabile, ora è in forma con giocatori in condizione: è stato tutto più difficile"."Speriamo di finire la stagione in maniera positiva. Il pubblico è stato ingeneroso volevamo sostegno in questi momenti. La squadra ha fatto molto e di più non si poteva fare. Merito all'Arsenal".Al tecnico non sono, infatti, piaciuti fischi e cori ("andate a lavorare") con i quali una buona parte di tifoseria ha accompagnato la gara: "I fischi del pubblico sono ingiusti, i ragazzi hanno dato tanto". "Non credo che la Juve abbia fatto bene soltanto in Italia. Negli ultimi dieci anni in Europa nessuna ha ottenuto i nostri risultati. Prima di parlare bisogna guardare i numeri. Alla fine si fanno sempre i bilanci. Quando si parte, allenatore e società, hanno due obiettivi che sono sullo stesso piano. La Champions, forse, è un po' più avanti. Si cerca di correre su tutte e due le strade, vincere entrambe è difficile, ma è capitato a tanti club, ci riproveremo".di corsivo79