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V for Vendetta


Titolo e credits: V per Vendetta (V for Vendetta) 2006 - Regia: James McTeigue. Interpreti: Hugo Weaving, Natalie Portman, Stephen Fry, John Hurt. Dal fumetto omonimo di Alan Moore. Scritto e prodotto da Andy e Larry Wachowski. Trama: La Germania, vincitrice della II Guerra Mondiale, ha trasferito il suo credo politico alla Gran Bretagna, facendone una nazione nazista e spietata. V, misterioso vendicatore mascherato che prende a modello Guy Fawks (che, nel 1605, tentò di far saltare in aria la Camera dei Lords inglese), si oppone strenuamente al regime. Salvando la giovane Evey, la rende sua adepta. Ella proseguirà nell'impresa iniziata da V. Commento al film: Diretto da James McTeigue, ma osservando bene, più dai Wachowsky Brothers (quelli di Matrix, per chi non lo ricordasse) e interpretato da Hugo Weaving (il gelido Mr.Smith sempre da Matrix), V for Vendetta è un film totalmente atipico se confrontato con altre pellicole dedicate a più o meno conosciuti supereroi. V, eroe celato dietro una maschera e un abbigliamento ripresi dallo stile di Guy Fawks, coltiva il desiderio di rendere di nuovo libera la Gran Bretagna, che i nazisti hanno politicamente colonizzato alla fine della II Guerra. Egli si ispira ai grandi ideali del passato (Fawks per primo), guardando a ciclo pressochè continuo "Il conte di Montecristo" film del '34 di R.V.Lee con Robert Donat come protagonista; ne conosce a memoria le battute e si commuove immancabilmente al finale (scopriremo in seguito anche perchè il personaggio di Montecristo lo ispiri tanto..). Potrebbe sembrare un eroe di mezza tacca, un illuso della democrazia, ma....bhe, V non è assolutamente così. Meno "ingombrante" (e, di sicuro, meno american-style) di Superman, di Batman, di Capitan America o altri, V è una sorta di estremista liberale che si esprime con frasi leggiadre prese da Shakespeare, poeti e pensatori. Questo fa di lui una sorta di finissimo affabulatore, che porta strenuamente avanti la propria crociata contro l'oppressione del popolo. E' un finissimo spadaccino, usa i coltelli come fossero penne da inchiostro, facendo strage di nemici. Ma non si limita all'azione fisica: diffondendo via etere musica e parole, incita il popolo alla rivolta, non pretendendo di essere il solo artefice della liberazione. Nella sua dìimora-cripta segreta, accumula tesori d'Arte di ogni genere (quei tesori che il governo oppressore considera "immorali" e quindi da distruggere), fra i quali spicca uno stupendo Van Eyck, ma anche la locandina di "White Heat", noir di culto diretto da Raoul Walsh nel '49. Gradualmente, V ci coinvolge nella sua lotta, votandoci ai suoi ideali (violenti ma, per così dire, "necessari"), "coadiuvato" (involotariamente) in questo dalla spietata ferocia del dittatore Sutler (uno strepitoso John Hurt, che si ispira, in parte, al ruolo che fu di Richard Burton in "1984"), fino al fantasmagorico e pirotecnico finale. V non ci mostrera' mai il volto (a discapito del suo interprete, che si vede costretto a fondare tutto sulla dialettica), bensì sarà il popolo ad assumerne le sembianze. Osannato o denigrato a morte dalla critica, V for Vendetta è invece (e semplicemente) un bel film che punta soprattutto sull'interpretazione degli attori (in special modo su quelli "secondari", che hanno le facce e la superba maestria, oltre che del succitato Hurt, di Stephen Fry, Sinead Cusack, John Standing, fra i più noti), più che su centinaia di duelli ed effettoni a go-go (tranquilli, è pur sempre un Wachowski-film...) Non commento ulteriormente la presenza di Natalie Portman, pur discreta (specialmente in bellezza) per il semplice fatto di essere ancora traumatizzata dalla sua interpretazione della Regina Padme in Star Wars. Il complesso personaggio di Evey, a mio giudizio (specialmente nelle scene della sua"indottrinazione"), richiedeva una interprete di maggior spessore (ricerca che, ai tempi attuali, non è impresa di poco conto...) di: LaPanceraRosa