Blog Magazine

La reincarnazione…fantasia o realtà?


Vivere due volte o anche tre… ma succede davvero? Questa è certamente un’idea che ha accompagnato l’uomo per secoli. Anche oggi, nell’era delle macchine e delle scienze esatte, c’è ogni tanto qualcuno che ricorda una vita precedente, che parla lingue sconosciute, che sa esattamente cose che non dovrebbe sapere, Jan Stevenson, docente di psichiatria presso l’Università di Charlottesville in Virginia da anni va alla ricerca di individui che affermano di aver avuto una vita anteriore e ne forniscono ricordi e testimonianze, sono 1600 i casi di cui si è occupato, studia personalmente molti casi, facendo indagini precise per verificare in modo inequivocabile tutti i particolari e le circostanze riferite. Scrivo questo per far comprendere che anche la scienza nutre un certo interesse per l’argomento, infatti come lui molti altri seguono il suo esempio.Avete mai visto un corpo privo di vita, un famigliare, un parente o un amico? Io si. La cosa che mi ha colpito di più è vedere come quel corpo è diventato all’improvviso vuoto, sembrava finto, non lo sentivo più come un qualcosa di caro ma come un pezzo di legno, in quel momento ho capito che lui, mio padre, non era più vicino a me materialmente, ma lo era spiritualmente ed ho intuito che era successo qualcosa che andava oltre il mio poter vedere, ma che sentivo fortemente intorno a me. Ha semplicemente ripreso il suo viaggio, la sua anima si è liberata di un peso che chiamiamo corpo nel quale si era incarnato. Credere nella reincarnazione? Penso che per molti di noi il quesito non ci sia mai stato in quanto legati prevalentemente alle cose di tutti i giorni, la routine prevale sull’ uomo inteso come essere vivente supremo. Molte le tradizioni religiose che hanno accettato la dottrina della reincarnazione, vedi gli hindu e i buddisti, gli egizi, in tempi ed ere diverse, tutti credono che esiste un Dio e ognuno di loro lo chiama con nomi diversi, tutti dopo la morte raggiungono un Dio che vedono come l’inizio di tutto. Possibile che all’origine non ci sia nulla di vero? Che cosa siamo venuti a fare su questa terra , qual è lo scopo vero? A queste domande hanno cercato di dare una risposta in molti, ma personalmente penso che la verità sia dentro ognuno di noi, basta avere la sensibilità di ascoltarsi. La scienza spiega che nel corso di sette anni tutte le cellule del corpo cambiano, quindi il corpo di sette anni fa, non è più lo stesso, difatti basta guardarsi allo specchio. La nostra mente e la nostra personalità subiscono, nel corso della vita, cambiamenti altrettanto radicali, dettati dalle nostre esperienze vissute in momenti diversi della nostra vita, prima da bambini, poi da adulti e poi da persone anziane, ma c’è una cosa che con il passare del tempo non cambia, la nostra anima. Il concetto principale consiste nell’immaginare l’esperienza della carne, intesa come corpo, come un’esperienza da assimilare e capire per la nostra anima, la vita formata da cellule è una realtà che non può passare inosservata, anzi è un mezzo per far maturare il nostro spirito.La nostra anima imita quello che succede a ognuno di noi, il nostro corpo cambia in continuazione finché non giunge al momento di non ritorno in cui quest’ultimo viene considerato ormai obsoleto e inservibile e quindi muore, l’anima, però, a differenza si trasferisce in una dimensione a noi sconosciuta pronta per un nuovo mutamento. Un piccolo spiraglio di questo mondo viene sperimentato da chi si è trovato a stretto contatto con la morte, mi riferisco ai casi di premorte dei quali esistono molte testimonianze riportate spesso dai pazienti ai medici che sono protagonisti della loro “rinascita” e spesso dopo un’esperienza del genere la vita di queste persone cambia radicalmente. Stromberg, Edison, Eintein, Socrate, Pitagora, Platone non sono che pochi tra i grandi pensatori che sostennero la verità della reincarnazione. Molti hanno cominciato a interessarsi alla reincarnazione perché hanno incontrato una persona che, fin dal primo momento ha suscitato in loro una sensazione di familiarità, a chi non è mai capitato di trovarsi all’improvviso a vivere un momento che sembra di aver già vissuto? O essere in un luogo che ci da una forte sensazione di esserci già stati? O ancora vedere immagini che come dei flash ci rimangono impresse e sappiamo aver vissuto? Tutte queste manifestazioni potrebbero essere delle semplici avvisaglie che il nostro “io” ci regala per farci capire che non siamo semplicemente un pezzo di carne e devo aggiungere che un gran bel sollievo. scritto da: stella112 http://blog.libero.it/Stella112