Blog Magazine

L'orologio biologico riguarda anche gli uomini


Le ultime ricerche non lasciano dubbi, anche per gli uomini l'età biologica si fa sentire,  dopo i 40 anni.Casi come quello di Charlie Chaplin, diventato per l'undicesima volta padre a 73 anni, vengono di solito citati per confermare che il desiderio di paternità può essere soddisfatto a qualunque età. E infatti è vero che la fertilità maschile non si esaurisce di colpo e definitivamente come accade alle donne con la menopausa. Un numero crescente di studi mette però in evidenza che anche la capacità di riprodursi degli uomini subisce un progressivo declino: rimandare il momento in cui si pensa a un figlio può poi rendere più difficile averlo.Il problema del declino della fertilità maschile, anche se se ne parla poco, è ben conosciuto dagli specialisti i quali sostengono che l'età ottimale per riprodursi sarebbe verso i 25 anni. Le ricerche confermano che, con l'avanzare dell'età, declina la qualità dello sperma. La svolta, per l'uomo, avverrebbe intorno ai quarant'anni. E, come è già ben noto nel caso della donna, anche la paternità ritardata costituirebbe un potenziale pericolo per la salute del bambino. Il rischio di aborti e anomalie genetiche aumenterebbe non soltanto con l'età della madre ma anche con quella del padre. E alcune malattie, per esempio la schizofrenia, sembrano più frequenti in bambini nati da papà già in là con gli anni. Questo mi fa pensare che in futuro, con l'andamento che ha preso la società dei giovani nel mettere al mondo dei figli in tarda età ci fà sperare che tutti gli studiosi che hanno trattato e trattano tutt'ora l'argomento si stiano sbagliando, ma se così non fosse!... Ragazzi, datevi da fare :-)di: stella112