Blog Magazine

Di mostre e di parabole


Indecisa se fosse o meno il caso di portare anche le ragazze alla mostra di Jean Michel Basquiat alla Triennale, mi sono regalata una anteprima.Dell'artista Basquiat non riesco ad apprezzare tutto. Mi piace il cromatismo, quella forza che nasce da dentro e si trasforma in colore, spesso spalmato, denso, grasso e ricco, a piene mani sulla tela.Forme e significati mi sono pių distanti. Forse troppo cupi per appartenermi.A costo di sembrar banale - ma non sono una critica d'arte - manca a Basquiat quella grazia e quella leggerezza malgrado i messaggi fortemente critici e polemici del suo amico e contemporaneo Keith Haring.Ben allestita, invece, la mostra.
La parabola di Basquiat, dai primi graffiti all'esplosione del cromatismo fino all'autodistruzione finale č ben ricostruita, tanto da poter essere facilmente presa a spunto per una lezione di educazione civica sulle tossicodipendenze.Un cameo, l'installazione centrale realizzata da Chrysler - sponsor della mostra - con il contributo di Teche Rai. I temi portanti dell'arte di Basquiat raccolti in tre brevi filmati di forte impatto visivo ed emotivo.E Woodoo Child a far da colonna sonora.A te che mi hai accompagnato in questa scoperta, grazie. Tu le sais.di:  SandaliAlSole