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"L'ULTIMA PORTA" (Recensione di pepitadellapampa)


Titolo originale: The Lazarus child -Nazione: U.S.A.-Anno: 2004-Genere: Drammatico-Durata: 95' - Regia: Graham TheakstonUscito nelle sale italiane il 03.11.06Una bambina entra in coma dopo essere stata investita da un auto; il fratello dodicenne, cui era stata affidata, è tormentato dai sensi di colpa per la tragedia. Intanto i genitori,  tentano ogni strada per salvare la piccola, anche quelle meno ortodosse. Si affidano infatti alla dottoressa Chase, direttrice di un centro che utilizza un metodo sperimentale per 'riportare in vita' i pazienti in stato di coma. La tecnica adottata nel centro non è tuttavia approvata dai medici 'tradizionali' che ottengono di bloccare la sperimentazione. Malgrado ciò la dottoressa accetta di curare la bambina, ma mentre la piccola è collegata al fratellino in ipnosi, la polizia fa irruzione e blocca la terapia, mettendo il centro sotto sequestro... La dottoressa, assieme ai genitori  e ai due bambini, fugge e si nasconde in un vecchio casolare abbandonato, dove cerca di proseguire le cure. Ma capisce che la sperimentazione non è sufficiente e che lei è l'unica in grado di aiutare la ragazzina. Decide dunque di rischiare la propria vita con una procedura mai sperimentata: entrata in ipnosi, si collega alla mente della piccola paziente e solo allora riesce a salvarla. Vi ho raccontato anche il finale perchè è un film che sconsiglio di vedere. Lo definirei uno di quegli scempi per i quali viene voglia di chiedere la restituzione dei soldi del biglietto.Nonostante la confezione e la trama possano infatti indurre a credere che il film rientri nel genere “psyco-thriller”, all’atto pratico così non è, e gli amanti della suspence dovrebbero anzi tenersi alla larga da questa pellicola, che non riesce a proporre altro che il nulla più assoluto per un’ora e mezza. La storia, caotica e tirata per i capelli, sfrutta pochissimo l’elemento soprannaturale e accatasta confusamente scene e situazioni completamente slegate tra di loro e prive di un qualsiasi senso logico. Fino alla fine del film ci si chiede chi sia il reale protagonista. I personaggi, appena abbozzati e descritti con agghiacciante manicheismo, appaiono e scompaiono come per magia, moltissimi spunti narrativi vengono lasciati cadere, e si finisce per annoiarsi a morte. Mi viene voglia di dire: c'erano una volta Andy Garcia e Angela Basset, protagonisti di alcuni tra i film "cult" della storia del cinema. Lui con la saga de "Il Padrino", lei nel bellissimo "Strange Days". Durante l'intera visione abbiamo atteso, invano, che accadesse qualcosa di "straordinario". E alla fine è arrivato. Erano i titoli di coda. Le premesse sono interessanti ma poi resta  solo noia, una pessima recitazione, una regia distratta ed una sceneggiatura piena di buchi. Ecco perché il film è rimasto chiuso in un cassetto per ben tre anni. Perché l'hanno riaperto?scritto da: pepitadellapampa