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Prima, dopo e durante Saddam


Facciamo un gioco e proviamo a vedere cosa n’esce.Clinton ex Presidente americano è ad un passo dall'unire palestinesi e israeliani, ma poi le votazioni gli sono contrarie e subentra Bush. Bush figlio ha ancora il culetto che gli brucia per via della sconfitta subita da Bush padre nella guerra del Golfo, cosi mette su una vera politica di propaganda contro Saddam con la favoletta delle armi di distruzione di massa. Armi che cercate in ogni posto non vengono mai trovate...La situazione stagna e guardando lo staff della casa Bianca ci troviamo, tra vice presidente e collaboratori stretti, tutte cariche di presidenti e vicepresidenti di compagnie petrolifere.Ma... ma... ma... per fortuita coincidenza c'è l'11 settembre che con tre aerei, pilotati da maghi del fai da te, arrecano 2975 morti tra il Pentagono e le Torri Gemelle e con quelli che DOVREBBERO esser, volontariamente, caduti gridando rock and roll, volo Uneted 93.A questo punto facile tirare a far guerra tra Afganistan, Osama e ciliegina sulla torta Saddam, il resto è storia.Medioriente una regione sotto l'egemonia americana tra CIA che fa e disfa governi, crea Osama Bin Laden e Saddam, quest'ultimo utile nel contrastare l'Iran, e un USA che liberando il Kuwait dalla minaccia Saddam si aggrazia gli Emiri o meglio le ricche produzioni di petrolio, e a mantenere calda la situazione, vigilare e/o a provocare in ogni modo tumulti.... Israele.A chi fa comodo un Medioriente sempre in guerra? Perché l'Africa è sempre in piena rivolta?Belle domande a cui sempre per gioco e fantasticando cerchiamo di dare una risposta.In Medioriente c'è il petrolio e in Africa i giacimenti di minerali radioattivi che se in mano a governucci mediocri o a dittattorelli vestiti ad arte restano sotto il controllo americano, senza escludere il famoso oro nero.Ma, l'uccisione di Saddam ha il compito di portare in auge i sondaggi di Bush che ultimamente sono in caduta libera e poco importa se ora in Iraq e nel Medioriente le cose precipitano, perché tutto è da noi conosciuto tramite le grandi reti televisive e le notizie che sono create, politicamente, ad arte. Su questi temi, voglio proporvi il pensiero di due belle menti una laureanda in legge e una psicologa.zizzola1 psicologa: E’ morto Saddam. Le notizie si rincorrono, i dibattiti pro e contro la sua impiccagione si sprecano; è iniziata un’altra fase della guerra di Bush all’Iraq. La fase della guerra di immagini e di news, quella fase che permetterà ai Potenti di mantenere alta l’attenzione dei cittadini su tale questione. Ci penso bene!!! Il giorno e l’ora dell’impiccagione che a momenti si sanno e ad altri no, il filmato prima negato poi trasmesso in parte ed infine diffuso integralmente da fonti non ufficiali…..Sarà pure il semplice avvicendamento degli eventi ma ci vedo troppa artificiosità e non riesco a non pensare che tutto ciò potrebbe far parte di un preciso programma di propaganda politica abilmente orchestrato dai fautori della guerra.Probabilmente come tutti i potenti della storia, il presidente sa che un grande potere esiste fintanto esiste il consenso dei cittadini (Social Trend, 2003) E se ai tempi passati gli abilissimi propagandisti (come ad esempio Mussolini e Hitler) utilizzavano i comizi per manipolare l’opinione pubblica a loro favore e per rendere possibile la circolazione del messaggio politico(Walter, 1973; Goldoni, 1993), oggi il canale prioritario è rappresentato dai media. Non a caso, infatti, parlando di comunicazione persuasiva (cioè comunicazioni in grado di produrre un cambiamento di opinione, atteggiamento o comportamento nei destinatari) e processi comunicativi nei sistemi sociali, i media, come televisione e giornali, vengono identificati come mezzi efficaci per risvegliare l’attenzione pubblica, sensibilizzare ad un nuovo problema e, in quanti tali, determinanti per diffondere innovazioni e coinvolgere coloro che dovranno poi concretamente attuare l’informazione (Pietrantoni, 2000). Sarà sempre una pura coincidenza ma resta il fatto che, proprio parlando di origine e prevenzione di guerre e di aggressività tra i gruppi viene da più parti ribadito l’importantissimo ruolo svolto dall’informazione e dalla comunicazione non verbale (Argyle, 1996).Quindi tra Sciiti, Sunniti e Curdi che litigano per il petrolio, Bush decide quale delle parti deve prevalere sull'altra in nome della sempre e famosa democrazia, chiede al suo parlamento altre truppe per l'Iraq che a causa d’errori di valutazioni oggi sta diventando il Vietnam nuovo degli yankee, e un piccoletto dallo sguardo strano in Iran si permette il lusso di dire all'ONU " andateci piano con le moratorie contro l'Iran perché questo paese, oggi nucleare, potrebbe interpretarle come vere e proprie azioni di guerra" e l'ONU, incassa il colpo e si lecca le ferite, impotente di fronte a questa nuova situazione.Bush fa la voce grossa e segnala che l'Iran è tra i famosi stati "canaglia" pieno di terroristi pronti a colpire il mondo e soffia sul vento dell'Olocausto, negato dagli iraniani, mentre Prodi cerca una moratoria sulla pena di morte e il nuovo presidente dell'ONU ci nicchia su dicendo che " la pena di morte è un interesse di ogni stato che ne fa uso, spetta solo a loro decidere in merito".ilariacz:La follia umana si manifesta anche nei politici europei e nella chiesa che disapprovano la messa a morte del male assoluto. Nessuno che si esprima sulle centinaia di condanne a morte giornaliere di persone comuni nei mercati iraqueni, nei kibbuz israeliani, nelle carceri islamiche e comuniste per reati come l'adulterio, la truffa, l'opinione diversa o il furto di un’autoradio. Due righe di cronaca e via. Ma queste sono condanne a morte riservate a persone normali. Saddam era forse un uomo qualunque condannato a morte per aver fatto la spesa al mercato? Rendiamoci conto di come la politica sia folle e non distingue nemmeno fra Caino e Abele, anzi privilegia Caino e condanna Abele, ovvero noi gente comune. Ha mai digiunato Pannella per i cento poveruomini condannati a morte ogni giorno per aver fatto la spesa al mercato? Questi sono popoli strani che danzano per strada a suon di AK 44 e si fanno saltare in aria in nome di Halla, che muoiono di fame ma nello stesso tempo non si placano se solo sì tocca il loro Dio, un popolo che conduce una guerra fratricida in nome di principi noti solo a loro (petrolio docet), e che quando arrivano in Italia ci levano il Crocefisso dalle aule e chiedono di non festeggiare il Natale per paura che i loro bimbi subiscano uno shock religioso.Quindi L'Iran come prima azione in fase d’attacco USA non pensa nemmeno a difendersi quanto a nuclearizzare Israele, l'Egitto ha ancora il ricordo bruciante della sconfitta nella guerra dei sei giorni, la Russia è in imbarazzo perché, in ogni caso, ha sempre spalleggiato Saddam e la Cina, la grande Cina, è il maggior consumatore del petrolio iraniano, la Libia che in segno di rispetto ordina due giorni di lutto nazionale per la morte di Saddam, Somalia, Nigeria ed Eritrea tra fiamme e colpi di fucili, e il Libano che da esser la Venezia del sud ora è una fornace di morti e la Turchia che brama i pozzi petroliferi irakeni.Tutte parti del mondo che non aspettano che il là per dare inizio alle danze, un là che può esser innescato, chissà con quale nuova favoletta, solo da Bush.Da oggi l'Italia con il buon Prodi fa parte dei 15 nel consiglio de l'Onu, e nell'Europa non siamo più soli ma anche Romania e Bulgaria si accodano al carrozzone.Unica buona notizia quella sulla diminuzione nel 2006 del fabbisogno amministrativo dell'Italia da 60 miliardi d’euro a soli 15 , e subito la sinistra cerca di prendersene il merito.............. ah si dimenticavo Lapo Elkan, ma sii..., quello di quella storiella di sesso droga e travestiti, debutta nella moda con una linea nuova... indipendent. Indipendentemente da chi si tromba forse..mah.Ci aggiorniamo amici..... ci aggiorniamo!!!Un grazie speciale a zizzola1 e ilariacz.di: il.corsaro.nero