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Il sorriso


Penso ad una curiosa espressione del viso, al sorriso. L’uomo è l’unico essere vivente che lo possiede, l’unico capace di ridere. Certo, c’è anche il sorriso beffardo, sardonico, cinico; ma quanto è bello il sorriso che esprime soddisfazione, gioia (anche se talvolta è velato di malinconia) gratitudine per il trovarsi insieme, significando che in quel momento una parte di me è in te e viceversa. Un sorriso non costa alcunché, richiede la stessa energia di certe smorfie ingessate e seriose tipiche di “poveracci” che, per i titoli esibiti, credono di essere potenti, mentre sono misantropi maniacali. Il sorriso: non quello meccanico dei leader politici, maschera che spesso sa di calcolo e finzione, ma quel sorriso sereno di gratitudine, il sorriso del bambino che ti guarda e poi gioca con te. Il sorriso che trasmette all’altro il messaggio di essere stato notato, di provare simpatia e rispetto, di non temere di doversi nascondere. Com’è bello sorridere ed essere ricambiati!!! Spesso vale più di un’infinita di parole. La maggior parte di noi pensa che per aiutare gli altri non è necessario avere a propria volta bisogno degli altri, e che dunque si deve essere forti. Così crediamo che solo i forti possono aiutare, mentre i deboli possono soltanto essere aiutati. Ma la fragilità, invece, è necessaria, in quanto permette di capire chi si deve o si sta per aiutare. E’ bello poter dire: “Ho paura, ma posso tentare di sedare la paura”. La fragilità è la forza per aiutare: chi sente forte sa solo giudicare e il giudizio non è mai terapeutico. Scritto da: ilariacz