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Il DDL Mastella sulla Shoah: fino a 3 anni di carcere per idee razziste


Varato ieri il disegno di legge Mastella (foto ansa) in materia di diffusione di idee sulla superiorità della razza e di atti discriminatori per motivi razziali, religiosi, nazionali ed etnici. Per i primi si prevede una pena sino a tre anni di reclusione, per i secondi da sei mesi a quattro anni. Votato all'unanimità, il ddl rappresenta un provvedimento per quelli che vengono chiamati "reati d'opinione".L'opinione è divisa tra i sostenitori del provvedimento, che vedono in questo un atto di giustizia nei confronti di una lesa memoria storica sulla Shoah -ricordo ai lettori l'articolo "Parte oggi la conferenza sull'Olocausto a Teheran" e gli interventi del negazionista David Irving-, ed alcuni storici che con un appello di circa 200 firme esortava la compagine politica ad abbandonare la proposta di Mastella -con la convinzione che il divieto possa favorire la diffusione delle idee negazioniste-. Il ddl prevede anche il riconoscimento della pensione sociale e dei vitalizi senza distinzione di reddito alle vittime della Shoah in Italia ed il finanziamento della "Task force for international cooperation on holocaust education" -organizzazione nata nel 1998 per promuovere programmi educativi sulla Shoah-.Sul quotidiano di free press E-Polis Roma del 25/01/07, un articolo del giornalista e scrittore Marcello Veneziani condanna il provvedimento del Guardasigilli mettendone in luce il carattere di limitazione della libertà, che dovrebbe essere garantita - secondo lo scrittore -anche per coloro che esprimono idee "scomode". Certo, il rischio di creare nuovi "martiri" esiste, come quello di dare eccessivo peso alle affermazioni antitetiche di alcuni personaggi, ma non si può negare che esistano assemblee di "autorevoli" storici negazionisti ed eccessi di razzismo, anche nella nostro Paese.Scritto da: Antwistle