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PENSIONI


       
                   Un dossier pubblicato dalla Ragioneria generale dello Stato afferma che il mancato innalzamento dell’età pensionabile previsto dalla riforma Maroni, che porta l’età pensionabile minima da 57 anni a 60 anni  a partire dal prossimo anno, e la mancata  revisione dei coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni pensionabili , previsti dalla riforma Dini del 1992  peseranno sui conti pubblici da qui ai prossimi 20 anni 200 miliardi di euro.( 164 miliardi per il mancato innalzamento e circa 35 miliardi per il mancato ritocco dei coefficienti). E’ ovviamente polemica su queste cifre, in quanto una relazione tecnica della stessa  Ragioneria del 2004 prevedeva risparmi per 9 miliardi a regime a partire dal 2011 e fino al 2013, generati dall’innalzamento dell’età pensionabile a 60 anni. Ma quanti contributi vengono versati dall’azienda e dal dipendente per avere una pensione al compimento dell’età pensionabile? Viene versato il 33,% dello stipendio lordo. Quindi per ogni 1000 euro lorde di stipendio vengono accantonati 330 euro all’Inps. Se siete un lavoratore dipendente che al 31.12.1992 aveva versato contributi per piu’ di 15  anni, oggi potete andare in pensione con 57 anni di età,  con un periodo di versamento di contributi di 35 anni, e ottenere una pensione lorda pari al  70% della media delle vostre retribuzioni ( rivalutate) degli ultimi 10 anni. Se avete 57 anni oggi, avete versato contributi per 35 anni, e andate in pensione, percepirete  700 euro per ogni mille euro lorde ( 70% del vostro stipendio lordo). L’aspettativa di vita di un uomo è  di 84 anni, quindi percepirete la pensione per 27 anni. 
Semplicisticamente possiamo dire ( nell’ipotesi che non ci sia stata inflazione nel passato e non ce ne sia nel futuro) che: Avete versato contributi per:stipendio di un anno  1000 x 13= 13.000 € contributi versati in un anno = 13.000x 33,%= 4.290 € contributi versati in 35 anni = 4.290 x 35 = 150.150 € Quante prestazioni pensionistiche avrete dall’Inps?: 27 anni di pensione ( in base alle aspettative di vita) Quindi una pensione di 700 € per 13 mensilità per 27 anni =  €  245.700 Ovviamente i conteggi sono un po’ piu’ complessi di quelli che ho illustrati, ma non cambia la sintesi del risultato.E cioè che in questo momento le pensioni erogate sono piu’ alte dei contributi versati,   per l’innalzamento dell’aspettativa della vita. La riduzione della natalità porta un ulteriore squilibrio ai conti dell'Inps, in quanto ci sono meno persone attive che versano contributi.Non intervenendo ora sull’innalzamento dell’età pensionabile i nostri giovani si riitroveranno a non avere risorse per pensare al loro futuro pensionistico, in quanto i loro contributi serviranno a pagare le pensioni dei loro padri.Non occorre dimenticare che il sistema contributivo, oggi in vigore per i giovani, prevede che a loro sarà data una pensione pari ai contributi versati e cioè ai 330 euro ( per ogni 1000 euro lordi)Mi rendo conto che per i giovani questo è un problema lontanissimo dal loro sentire, ma le persone che governano questo paese dovrebbero avere  il dovere di pensare anche a loro, ed evitare di rimandare il problema a dopo.Scritto da: fatamarie