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L'Oscar di tutta la musica


Non è un Oscar a fare grande un artista, non è un Oscar a fare grande Ennio Morricone.La grandezza di una persona non si misura dal numero di premi vinti, ma dalle emozioni che ha saputo suscitare.Ci sono pochi prestigiatori che con un pentagramma e una penna sanno trasmettere qualcosa, e tutto è ancora più difficile quando la musica è solo strumentale, perché in quel caso ci si abbandona agli strumenti e non si può neppure confidare nel suono di una parola per poter dare maggior forza al proprio messaggio.Ma, in fondo, non importa…la forza della musica va oltre ogni parola e un arzillo vecchietto ieri sera ce l’ha ricordato. E’ una musica che è talmente consapevole della sua forza che non ha paura di fare da sfondo a immagini, anzi nasce per quello. Il suono delle parole degli attori, sembrano piccoli soffi di vento in una prateria, quando in sottofondo c’è la perfezione. In quei piccoli frammenti…è l’immagine a fare da cornice alla musica, perché sono attimi così intimi e profondi che per un attimo la finzione del film diventa realtà. Il potere della musica sta in questo, nel penetrare dentro ognuno in maniera diversa…ed è qualcosa a cui non ci si  può sottrarre perché investe con una forza spaventosa, come un’onda.Quelle musiche risuonano e non sono uno sfondo, perché rappresentano per ognuno un particolare momento della propria vita. Ci sono le note veloci che ritraggono gli attimi fuggenti della vita, quelli che spesso passano così velocemente da non essere neppure avvertiti, e quelli che pur passando velocemente lasciano dentro un brivido, un’immagine che non si dimentica più. Ci sono note lunghe che rappresentano le sensazioni durature, quelle che ci accompagnano per tutta la vita e ne marcano il lento avanzare, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. E poi ci sono le pause…mai sottovalutare l’importanza di una pausa. La pausa può essere silenzio, ma a volte il silenzio fa più rumore del suono; ma più spesso è il preludio a un crescendo, è una sorta di momento in cui si deve raccogliere tutto ciò che si ha perché qualcosa di grande sta arrivando.E quel crescendo di musica che segue la pausa è un misto di tutte le sensazioni, di tutti i momenti, di tutte le emozioni. In quel crescendo l’anima è libera e vaga, leggera. In un singolo istante la musica porta ad attraversare grandi praterie, territori deserti, monti impervi e spiagge assolate, o più in breve la musica porta ad attraversare la propria vita.Un grazie mi pare doveroso, a chi per anni non ha fatto colonne sonore di film, ma colonne sonore di vite. Quello ricevuto ieri sera, non era un premio all’Italia…era un premio alla musica, e non alla musica qualunque. Un premio alla musica che fa sognare, alla musica muta ma che urla con le sue note, alla musica che non ha paura di essere coperta dalle voci perché è consapevole della sua forza.Possiamo non sentire nostra quella musica, ma ognuna di quelle note risuona come una goccia d’acqua che cade dentro una stanza di cristalli…non è un rumore forte, ma in quel momento diventa fortissimo, quasi assordante perché condensa in sé tutti gli stati d’animo di chi la ascolta. Un grazie ancora va a chi per anni ha saputo lavorare in silenzio, perché ben consapevole che a parlare erano le sue musiche. Provate ad immaginare un film senza musica, solo così si può capire che quei suoni non sono un semplice sottofondo, ma una voce che parla e si mescola alla voce degli attori e la rende ancora più forte, sentita e piena di significato.Non si tratta di un premio a chi crea belle colonne sonore, è un premio che è andato a chi negli anni ha saputo dipingere sul pentagramma le note della nostra vita nella consapevolezza che gli anni passano, le persone cambiano…ma le emozioni restano.Grazie Ennio.La grandezza fugge chi la cerca e segue chi la fugge.Talmudscritto da: road_to_mandalay_AN