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HARD: ABUSO DI PAROLA


Le sirene incantatrici che attiravano Ulisse verso la loro isola, sono state degnamente sostituite da questa parola: Hard, che attira noi visitatori guardoni verso siti e giornali, come uno specchietto per le allodole….e ahimè non siamo solo allodole, ma anche tordi!
Sicuramente mi sono persa qualcosa, ma ho sempre dato  a questa parola un connotato preciso, (duro, estremo)parlare di Hard relativamente al sesso, non  si tratta certo di una visione del sesso velata o leggermente erotica, si tratta esattamente della visione in tutte le inquadrature di posizioni, di amplessi, in tutte le salse, fino alla nausea, di visioni che un ginecologo potrebbe fare una visita via foto. Non sto parlando di siti porno, ne tanto meno di giornaletti di pari stampo, ma di siti di informazione non equivocabili, o testate di giornali serie, ma le notizie ci vengono proposte così: MAMMA HARD SPACCA LA TESTA AL FIGLIO: in realtà è una povera donna che stava in mutande e il figlio gli ha fatto saltare i nervi e gli ha spaccato la scopa in testa; INCIDENTE DOPO UNA SERATA HARD: due poveri ragazzetti vanno a sbattere contro un palo dopo essere stati in camporella ( per fratte, per prati) a farsi una sanissima scopata SESSO BESTIALE-HARD: e ti propongono 2 cani che si danno i bacetti o una slinguazzata. E’ sintomatico tutto questo, nonostante i siti di casalinghe arrapate siano facilmente raggiungibili da chiunque, basta dichiarare di avere 18 anni, poi se ne hai 12 e clicchi lo stesso  loro sono a posto e che gli frega a loro, abbiamo questo desiderio morboso non di guardare da un buco della serratura, ma di sguazzare nel vero e nel pseudo hard.Mettendo questa magica parolina, è meglio della formula magica Sim Sala Bim, qualsiasi notizia tutto sommato insignificante diventa significante, una professoressa in perizoma viene equiparata a una porno star, si fanno trasmissioni sui danni psicologici che avrebbe apportato ai suoi alunni, ma signore iddio sono fatti sempre successi, in forme diverse e in epoche diverse, ma allora non c’era il telefonino per filmare la scena, e allora non si faceva abuso della parola Hard.  E’ una legge di mercato, si propone e si vende quello che il pubblico cerca di più, poco importa se qualche serio giornalista si trova un titolaccio da avanspettacolo al suo pezzo, poco importa se queste notizie appositamente montate in toni hard alla fine rovinano qualcuno, noi vogliamo questo e questo ci propinano, anche se nessuno lo ammetterà mai.Un po’ come la parola libertà, la liberta di parola che tutti difendono a gran voce, poi si riduce alla libertà di poter scrivere ogni 2 frasi la parola scroto, tette, culo, ripetute ad oltranza, come quando i bambini piccoli scoprono le nuove parole “sporche” e vanno per casa ripetendo “ tulo, tulo, tulo” (culo) e sorridono mentre lo dicono e si sentono liberi, ma loro hanno 3 anni, noi 30/40/50.Allora ci meritiamo che abusino della nostra intelligenza, che abusino della parola hard, ci meritiamo di arricchirli comprando i loro giornali, ci meritiamo tutto il falso e vero hard, perché in fondo non abbiamo ancora capito che non c’è nulla di più hard (duro) della realtà che ci circonda.scritto da: sissunchi