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Marco Biagi, 5 anni dopo


Ricorre oggi l'anniversario della morte di Marco Biagi, consulente del ministero del Welfare assassinato a 51 anni, il 19 marzo 2002 in un agguato a Bologna.Dopo la sua morte il Governo Berlusconi realizzò la riforma del mercato del lavoro attraverso la Legge 30/2003 che rappresenta al momento la più avanzata e compiuta riforma del mercato del lavoro. Ispirata alle idee di Biagi.Il professore considerava naturale il coinvolgimento dei lavoratori nella vita dell'impresa, attraverso accordi per condividere obiettivi e risultati.IL suo sacrificio pone, a mio giudizio, una serie di interrogativi. Uno in particolare. E' finalmente matura, l'Italia, per un sistema di relazioni industriali non più fondato sul conflitto ma sulla cooperazione?
Ciò che più profondamente condivido dell'impostazione data della riforma è l'apertura d'orizzonte del mondo del lavoro. L'introduzione di flessibilità, che troppo spesso è confusa con precariato.Flessibilità è opportunità, perchè apre gli orizzonti delle possibilità contrattuali, riconoscimento, perchè fa emergere gran parte del lavoro nero, e partecipazione, perchè crea un nuovo rapporto lavorativo.I primi anni di attuazione della legge Biagi hanno visto una generale riduzione del tasso di disoccupazione che è tornato ai livelli di quello del 1992. Oggi serve una critica costruttiva, affinche alla riforma facciano seguito parallele iniziative sugli ammortizzatori sociali che eliminino il paradigma flessibilità / precariato.scritto da: armadaygo