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Anziani, prima che accada.


Stiamo avvicinandosi verso un triste periodo per pochi ed esaltante per la maggior parte di noi. L’estate ci abbraccia gioiosa e piena di sorprese come sempre, non lesina nuovi amori, nuovi tatuaggi, nuove mete da scoprire con formula Last Minute e per un po’ ci liberiamo di doveri, divise, stress scandito da sveglie, scarpe strette, alzatacce e ci godiamo la nostra abbronzatura, le infradito e le bisbocce di birra e angelo azzurro in riva a spiagge invase da gioventù e musica assordante. Ma non per tutti è così. Per gli anziani, popolo che diventa invisibile ai primi caldi, l’estate è il preludio all’incubo. Davanti i loro occhi che hanno veduto crescere chi ora li deve pulire o somministrargli le medicine, si prospettano incubi covati per tutto l’anno. Incubi che nascono dai mugugni dei loro figli che divisi da una parete sottile si sfidano a colpi di spregiativi nel momento in cui devono sistemare il “peso morto.” Già queste scene pietose e prive di umanità basterebbero ad uccidere chiunque, figuriamoci chi ha speso la propria esistenza a garantire uno straccio di futuro alla carne della sua carne ed è già di per sé fragile fisicamente e spiritualmente, provato da un’ intera vita di sfide, vita che come trofeo del proprio successo mostra proprio quel figlio o quella figlia sana, con un futuro davanti ed un passato sereno alle spalle, la stessa che come l’estate si affaccia indossa la maschera tetra e minacciosa dell’indifferenza, dell’osteggio, della isterica crudeltà modellata dal cinismo ed egoismo. Quella figlia o quel figlio ingrato esiste, ed il bello è che magari a maggio al solo pensarlo di abbandonare il proprio genitore essi rabbrividiscono, ma per chi di coscienza ne ha poca ed è vittima dell’egoismo di chi vive solo per arrivare al proprio godimento effimero, trova molto facilmente la via per agire alla faccia del rimorso, magari auto illudendosi che allo ospizio o a casa sola si rilassa meglio…”vecchia com’è, nemmeno se lo godrebbe il mare”Inutile fare appelli, ma è utile parlarne ora e non in pieno agosto: Ogni anno centinaia di anziani, gente che è stata bambina o bambino, che ha sognato, che ha riso e che ha pianto, che ha lottato e sudato e fatto del bene e del male, in questi periodi gli viene scippata l’identità e il ruolo, diviene un involucro di carne non più utile alla causa, un simbolo di irritazione e di intoppo ai piani frivoli di vacanzieri vampiri. Nessuno merita di morire dimenticato. Nessuno merita di morire in un androne o su una panchina. Non è chi muore che dovrebbe piangere, ma chi è al capezzale. Ricordatevi che un giorno anche voi sarete anziani e prima di commettere atti indegni, osservate una panchina assolata, sedetevici, e riflettete se secondo voi esiste qualcuno al mondo che merita di morire in questo modo.di: bluwarrior