Blog Magazine

Drammi condivisi


A chi non è capitato mai di conoscere persone, in internet e non, e trovarsi un giorno a discutere dei drammi che la vita ha riservato loro.Ognuno di noi, a meno di non essere particolarmente fortunati, ha vissuto esperienze che lo hanno segnato e che saranno per sempre cicatrici indelebili della propria esistenza, anche se magari sono avvenute sotto forme diverse e con diverse intensità.Il poterne discutere, e in questo le chat o i blog sono di grande aiuto, molto spesso contribuisce a dare un po’ di forza a coloro che si ritrovano quel nodo in gola,  quel blocco vitale che crea un ostacolo da scalare, in tutti quei momenti dove la mente produce l'inevitabile pensiero che riporta il dramma davanti ai loro occhi. Troppo spesso tendiamo a chiudere nei cassetti della memoria i fatti tristi che ci sono accaduti senza dar il giusto sfogo al dolore, e questo non fa altro che indurre quel dolore a fermentare, e a saltare fuori all’improvviso più forte di prima,  con i conseguenti crolli fisici. E quindi?Cosa succede in pratica?Succede che tra amici se ne parla e capita di trovare conforto nelle parole dell’altro.Oppure succede che si apre un blog, come ne ho visti alcuni, in cui pubblicano le foto della propria figlia scomparsa, i suoi video, e tutto ciò che può aiutare a ricordarla. In questo modo quel dolore viene condiviso tra tutti coloro che leggono, rendendolo un pochino meno pesante. E in effetti il dolore l’ho provato anch’io quando sono entrato in quel blog, e mi sono trovato davanti il viso di quella bimba dolcissima...che ora non c’è più. (Per chi vuole visitare il blog in ricordo di Francesca, il link è: http://blog.libero.it/CiaoFranci)Condividiamo il dolore quindi per cercare di alleviarlo, ma anche perché, ricordare i momenti antecedenti al dolore stesso, ci riportano a quel periodo di serenità che ci siamo lasciati alle spalle e che vorremmo con tutte le nostre forze riavere.Nessuno può dire se sia giusta o sbagliata questa reazione al dolore. Se sia giusto mantenere per sempre vivo questo ricordo che comunque lacera il cuore, o mettervi uno scudo protettivo. Personalmente credo che ognuno debba agire ricercando autonomamente la strada migliore, anche rischiando di trovarla dissestata, l’importante è riuscire ad incontrare un distributore di carburante aperto, per far rifornimento…e ripartire.di: rossofuoco00