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L'asma e le ultime cure


Quando ho aperto il giornale e ho visto questi dati, ho cambiato espressione :"L'asma è una delle malattie croniche più diffuse nel mondo e negli ultimi vent'anni la prevalenza è aumentata soprattutto nei bambini. In Italia si stima che un bambino su 10 ne soffre e che circa il 30% in età prescolare presenta respiro sibilante simile ad un fischio. Purtroppo si tratta di una patologia ancora sottostimata nonostante costituisca, in questo segmento di popolazione, la causa principale dei ricoveri in ospedale (19%), delle visite al pronto soccorso per i pazienti non diagnosticati (31%) e dei giorni di scuola persi (31% solo nell'ultimo anno). È una malattia infiammatoria dei bronchi che si manifesta con mancanza di fiato, respiro sibilante, tosse secca senza febbre e senso di costrizione toracica. Le crisi si presentano specialmente durante le ore notturne o nelle prime ore del mattino." Ma per ogni malanno si studia una cura. Nel caso dell'asma, è possibile approcciare la malattia in due modi, sia aggredendola quando si acutizza, sia cercando di prevenirla su periodi molto lunghi. Quando i pazienti sono dei bambini bisogna fare in modo che essi siano protetti e preparati ad affrontare un attacco d'asma. Gli ultimi studi pubblicati si riferiscono ad uno studio clinico del 2004, quando è stato condotto uno studio a livello mondiale, su un campione di 1200 bambini, durante il quale è stato valutato il ruolo del Montelukast (nome di una sostanza chimica utilizzata ultimamente contro l’asma). Nonostante vengano effettuati molti studi clinici prima della commercializzazione di un farmaco, sono veramente pochi quelli che vengono condotti sui bambini minori di 6 anni. Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, dimostra che l’antagonista recettoriale dei leucotrieni (montelukast sodico) ha un effetto positivo nel controllare l’asma nei più piccoli. Questa sostanza esplica la sua attività bloccando dei recettori specifici, responsabili dell’infiammazione scatenata dalle infezioni e dalle allergie, e può essere impiegata nella prevenzione degli attacchi d’asma intermittente dei bambini minori di 6 anni d’età.I vantaggi di questa terapia risiedono nel fatto che non si tratta di una cura a base di cortisonici, viene assunta solo una volta al giorno e non richiede neppure l'utilizzo di fastidiosi inalatori. Gli studiosi sono partiti dal fatto che i leucotrieni (ormoni che stimolano la reazione infiammatoria), cioè i responsabili delle crisi di asma, si concentrano nelle secrezioni naso-faringee dei bambini con wheezing bronchiale (tipico fischio dell’asma) ed è possibile rintracciarli fino a 28 giorni dopo la malattia respiratoria. Questo fa riflettere ed indica la necessità di un trattamento preventivo a lungo termine. Gli inibitori dei leucotrieni si sono dimostrati, in particolare, efficaci nella prevenzione dell’asma da sforzo nei bambini più grandi e anche in tutte le forme di asma che possono essere presenti nei bambini più piccoli. L’efficacia del farmaco è attiva sia nel corso di un processo infettivo (tipico del bambino più piccolo) sia durante l’esposizione agli allergeni (tipico del bambino più grande). Montelukast controlla l'asma ma non è certo una cura, difatti non serve a fermare un attacco acuto in corso, bensì a prevenirlo. Vediamo come agisce. Gli antileucotrieni, di cui questa sostanza fa parte, sono una scoperta davvero recente. La loro azione più che antiallergica va definita antinfiammatoria, quindi semplificando si avvicinano di più all'aspirina piuttosto che agli antistaminici.Nelle reazioni infiammatorie si crea una vera e propria cascata di processi chimici, che coinvolgono diversi tipi di cellule e un gran numero di sostanze. Tra queste vi sono appunto i leucotrieni che agiscono direttamente sulla muscolatura del bronco e, quindi, possono essere a ragione considerati tra i responsabili della crisi asmatica. Il Montelukast, come gli antileucotrieni occlude i siti di attacco dei leucotrieni, impedendo a questi ultimi di irritare la mucosa e di innescare le reazioni di infiammazione.Agisce sui meccanismi dell’infiammazione mediata dai cistenil-leucotrieni, bloccando, nelle vie aeree dei pazienti asmatici, i mediatori dell’infiammazione che non vengono influenzati dagli steroidi. L'aggiunta di un trattamento antinfiammatori alla terapia dell'asma pertanto introduce un'ulteriore azione antiflogistica che dovrebbe associarsi a quella dei cortisonici, che è più adatta agli interventi negli attacchi d'asma, piuttosto che nella loro prevenzione. luc_30 Collabora con noi Articolo pubblicato da: luc_30