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Le ore del mio Papa


Digiland vi segnala il Forum "Un pensiero per il Papa" per discutere di questo argomento!Era sabato pomeriggio quando tutti hanno sperato, in cuor loro, che fosse solo il brutto sogno di un giorno surreale. Ore 21.37, in Piazza San Pietro una voce squarcia il silenzio che presagiva la convinzione che nessuno avrebbe voluto avere. I secondi, i minuti, le ore successive sono state scandite da lacrime e canti, quei canti che tanto amava il mio Papa. Si il mio Papa, da quando sono nato ho avuto solo lui. E' stato eletto nello stesso anno della mia nascita, quindi il suo pontificato è stato strettamente legato, almeno cronologicamente, alla mia crescita. Ho avuto l'onore di essere benedetto dalle sue forti ed allo stesso tempo indulgenti mani durante una visita tenutasi in Vaticano con la mia scuola. Con il passare degli anni l'ho fatto mio. Per essere più precisi è stato Lui a rendersi parte della mia famiglia. Ricordo che a catechismo, a fine seduta, si era soliti fare una preghiera per qualcuno. Le mie erano sempre dedicate a Lui. Non so perché ma già da piccolino per me Lui era importante come lo può essere un padre o un nonno. Un padre. Eppure nonostante tutta la stima che ho maturato nei suoi confronti, all'osservazione fattami di non dimostrare il mio dolore per l'avvenuto ho risposto: "Non è mio padre". Non so perché ma me ne vergogno. Eppure il dolore era tanto e di lacrime ne ho versate molte. La domenica è trascorsa a fatica in una piazza gremita di fedeli e non, persone che come me hanno stimato un grande uomo prima di tutto. Il lunedì ho voluto rendere omaggio di persona a mio Padre, il Padre di tutti i giovani. Verso le 18.30, con tutte le difficoltà del tragitto sono giunto nei pressi della piazza più frequentata al mondo. Con stupore sono stato deviato in una strada parallela a via della Conciliazione. Non potevo entrare direttamente in piazza San Pietro, come ingenuamente pensavo, perché era stata predisposta una fila ordinata che quel giorno partiva proprio da quella strada. Sapevo che non sarebbe stata un'impresa facile, ma non credevo ad una partecipazione così sostenuta in quanto l'apertura della basilica era prevista per le ore 21.00. Armato di pazienza e di una buona compagnia ho iniziato il lungo viaggio, sebbene mi separassero solo 800 metri dalla mia meta. Il contatto con gli altri compagni di viaggio era inevitabile e quasi opprimente. Il caldo quasi insopportabile. Il tempo passava e la fila scorreva lentamente, troppo lentamente. Eppure la voglia era di giungere in fondo per dare un ultimo bacio a mio Padre era più forte di qualsiasi ostacolo. Ho avuto modo di riflettere, addolorarmi, di conoscere tanta gente. Si susseguivano nuovi amici con cui scambiare una battuta, un sorso d'acqua, un sorriso ed una riflessione. Tutti, adulti ma soprattutto giovani, spinti dal suo richiamo. Un richiamo d'amore e di rispetto che porterò per Lui sempre nel mio cuore. Dopo circa cinque ore di brevi passi, di spinte, di fatica, di canti e di applausi interminabili ho portato a termine la mia missione. Giunto nella basilica a pochi metri dalla salma del Santo Padre il mio cuore mi ha confortato. Sentivo che lui, pur nella sofferenza, è stato sereno anche nelle ultime ore. Questo pensiero mi ha donato serenità e con un ultimo sguardo, reso sfuocato dalle lacrime, ho dato l'arrivederci a chi mi ha accompagnato in tutti i momenti della mia vita. Ciao Papà Giovanni.MrRotellaCollabora con noiArticolo pubblicato da: MrRotella