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Contaminanti chimici sotto esame


Digiland vi segnala il Forum"Pianeta Terra: Allarme rosso"per discutere di questo argomento! Il Wwf ha presentato i risultati del test effettuato su un campione di 13 famiglie, che ha coinvolto tre diverse generazioni, nonni, genitori e figli, di 12 paesi europei, tra cui l'Italia. Dopo il test sui politici dello scorso anno e sui testimonial, tocca alle gente comune. Tre generazioni a confronto di tredici famiglie europee hanno partecipato alla campagna WWF DeTox contro la chimica nociva. Da quest'ultimo monitoraggio, sono emerse ben 73 sostanze chimiche artificiali nel sangue dei soggetti presi in esame. Nella generazione dei nonni è stato riscontrato il più alto numero di contaminanti ormai messi al bando, come il Ddt e i Pcb (policlorobifenili). Le analisi del sangue per le generazioni più giovani hanno rilevato sostanze chimiche con una frequenza maggiore e una concentrazione più alta rispetto a quelle presenti nelle loro madri: si tratta per lo più di nuovi contaminanti, tra cui i ritardanti di fiamma bromurati (Bfr), i perfluoroctani (Pfc) e i muschi artificiali, comunemente utilizzati in computer, cosmetici e tessuti. La più alta quantità di bisfenolo A, una sostanza tossica usata nella manifattura di plastica in policarbonato, è stata rilevata nel sangue di un bambino. L’indagine del WWF, a cui hanno partecipato soggetti aventi un’eta compresa tra i 12 e i 92 anni (nonna, madre e figlio/a) nel corso della primavera 2005, provenienti da Belgio (2 famiglie), Italia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Svezia e Lussemburgo, conferma i risultati dei precedenti biomonitoraggi condotti sui alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo, deputati e senatori italiani e su testimonial di popolari trasmissioni RAI. In questo caso il WWF, in collaborazione con l'Università degli Studi di Siena, aveva ricercato 111 inquinanti chimici nel sangue di 18 volontari, del mondo della politica e dello spettacolo, ritrovandone 65 di provata tossicità, cioè il 59% delle 111 sostanze prese in considerazione. In media ogni volontario aveva nel sangue 47 contaminanti, mentre il soggetto più “contaminato” ne aveva 59. I contaminati più diffusi sono risultati i metalli pesanti (piombo, mercurio, cadmio), tra questi spicca su tutti il piombo che proviene principalmente dal fumo di sigarette. Per gli altri si ha che nel 94,4% dei casi sono stati trovati PCB (Policlorobifenili), nel 91,6% c’erano tracce di pesticidi clorurati e nel 72,2% sono stati scovati idrocarburi policiclici aromatici, infine nel 66,6% dei testati c’erano diossine. Questi dati verrano messi a confronto con queli emersi dalla nuova indagine generazionale in cui si sono ricercate 107 sostanze nocive. Ciascun componente familiare è risultato contaminato da un cocktail di almeno 18 sostanze chimiche sintetiche differenti, molte delle quali sono presenti negli oggetti della vita quotidiana. Il più alto numero di contaminanti chimici è stato trovato nella generazione delle nonne (63 sostanze), seguito dalla generazione dei figli/e (59 sostanze) e, successivamente, dalla generazione delle mamme (49 sostanze). Sorprende come un numero maggiore di sostanze (ben 10 in più) sia stato trovato nella generazione dei giovani e non in quella delle mamme che, per un discorso di età, risultano esposte agli inquinanti da più tempo. Questi studi andranno sicuramente ad influenzare l'approvazione del regolamento delle sostanze chimiche (Reach: "Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals") che deve essere preso in esame dal Parlamento Europeo. Collabora con noi  Articolo pubblicato da: luc_30