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QNX, sistema operativo estremo! [ Prima Parte ]


Oddio, si è bloccato tutto!!Al giorno d'oggi è normalissimo sentire parlare, per non dire assistere, alle schermate blu di Windows, il classico crash per intenderci.I motivi in realtà possono essere tanti, un programma scritto male, una DLL che crea un qualche conflitto e cosi via.Spesso però, anche se il pc è in perfette condizioni, basta visitare un sito web per assistere al famelico crash, certi siti sono stati progettati con scopi non proprio benevoli ed anche a voler prendere tutte le dovute precauzioni, è sufficiente lasciar passare anche un solo javascript scritto ad hoc ed il danno è compiuto.No guarda, io uso Linux, sono in una botte sicura.Purtroppo nemmeno Linux è completamente immune dal crash, come dire, “anche lui ha i suoi difetti”, infatti ho letto da qualche parte che, come per Windows, è sufficiente qualche riga di codice malevolo per combinare danni.Ovviamente Linux è di fatto molto più sicuro di Windows, i virus scritti per questo sistema sono ancora pochissimi, però con la crescente diffusione delle sue più disparate distribuzioni, c'è poco da stare allegri.Ma allora, quale sistema operativo adottare, nel caso di operazioni dove il crash non è assolutamente ammesso?Uno in realtà esiste, si chiama QNX, ovvero un sistema operativo “Real Time”, nato per lavorare in ambienti ad altissimo rischio, dove anche solo il più piccolo tentennamento del sistema può causare morte e distruzione anche su vasta scala, ad esempio il controllo delle centrali nucleari, e sappiamo tutti cosa era successo nel lontano 1986. Dan Dodge e Gordon Bell, due canadesi che si sono cimentati in questa sfida nel mondo dei sistemi operativi estremi, e direi con risultati di primissimo livello, basti pensare che il QNX è usato da Cisco, Siemens, Nasa.. un bel biglietto da visita, vero?Piccolo è meglio.La soluzione al problema dei crash è stata risolta in modo davvero semplice: togliere tutto quello che non serve al motore, in parole povere, il suo kernel esegue solo lo stretto necessario alle funzioni di vitale importanza per il conseguimento delle operazioni richieste.Questo fa si che il kernel sia di dimensioni veramente piccole (qualche decina di KB), dunque si può anche permettere di lavorare in tempo reale.Le funzioni di “contorno”, tipo la gestione hardware, l'interfaccia grafica, ecc.. sono gestite al di fuori del kernel stesso, detto anche “microkernel”, garantendo cosi una stabilità operativa eccezionale, Paolo Attivissimo ne aveva fatto un esempio, chi di voi non ha mai visto il film “Terminator”? Perde pezzi ma continua imperterrito il suo lavoro. scritto da ma_quando_mai