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Una Società Di Tabù


Càpita che una sera di inizio anno si intavoli una discussione su un argomento come quello delle droghe leggere e pesanti, prendendo spunto da un articolo apparso sul mensile scientifico < Focus >, dove viene messo in risalto il diverso atteggiamento degli italiani nei confronti delle sostanze stupefacenti.Nel discutere sull'argomento si elencano, ovviamente, gli effetti negativi dell'assunzione delle droghe, non potrebbe essere altrimenti. Ed, al contempo, vengono fornite alcune informazioni di carattere generale sul significato di termini specifici o sull'uso che di esse ne viene fatto all'estero.Quand'ecco, all'improvviso, che a qualcuno non sta bene parlare di queste cose e ne sottolinea l'inutilità, quai come se  parlandone avessimo voluto fare una sorta di pubblicità alle < Canne >.Ovviamente niente di tutto questo è vero...Parlare di argomenti come le droghe, il sesso, i matrimoni gay, la contraccezione, la nudità, la non verginità et similia è stato da sempre considerato un vero e proprio tabù nella nostra società. Spesso il non affrontare questi temi, così attuali e così delicati, comporta una inevitabile disinformazione sugli stessi, causando conseguenzialmente pregiudizi mentali ed intolleranze razziste...L'informazione su questioni sempre messe al bando è indispensabile soprattutto oggi, in questo ventunesimo secolo costellato purtroppo ancora da sentimenti negativi di ogni genere e tipo, avversione ancora contro i gay, contro le persone di colore, contro le diversità religiose, intolleranze e chiusure mentali...addirittura c'è chi ancora ha il coraggio di fare in uno stadio pubblico il saluto fascista, come se la Storia non ci avese insegnato nulla....Ma andiamo per ordine, cerchiamo, anche se brevemente, di capire il significato del termine < tabù>.La parola Tabù, Taboo, Tapu o Tabu è originaria della Polinesia e significava " segnato, fortemente marcato ", riferito ad una serie di usanze che regolavano la vita di quel popolo.Il primo occidentale ad usare questa parola in un'altra accezione, quella cioè di un divieto assoluto di fare, mangiare, guardare o desiderare qualcosa o qualcuno,per poter rimanere in una società o appartenere ad un determinato clan o tribù, fu il famoso navigatore James Cook. Il termine contrario a Tabù divenne così il " Noa ", ovvero "il lecito", tutto ciò che era permesso...Detto questo, non ci resta che chiederci: ..1. possibile mai che nel 2006 ci siano ancora persone con cui non si può discutere, anche semplicemente a carattere infomrativo, di certi argomenti ??..2.Non sembra anche a voi che sia arrivato il momento di educare la nostra mente alla tolleranza, al rispetto, all'approfondimento, all'abbandono di falsi moralismi, per poter integrarci in una società che chiede prepotentemente di crescere e modernizzarsi ???scritto da:julia974