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Messaggio N° 2333
10/08/2007 - 19:40:40

GIUSEPPE GARIBALDI: E' ancora un MITO?




Ricorre il duecentesimo anniversario della nascita dell’eroe dei due mondi (nato a Nizza il 4 luglio 1807). La figura di Giuseppe Garibaldi ha percorso la storia fino ai giorni nostri diventando una icona, una bandiera contro l’oppressione, un eroe per tutti gli schieramenti politici che comunque ha cambiato l’Italia. Ma chi era veramente Garibaldi? Mi piace riportare una descrizione che ne fa Indro Montanelli nella sua Storia D’Italia:

“Garibaldi non era un esibizionista. La popolarità gli piaceva, come piace a tutti, ma non lo inebriava e non le correva dietro. A fargliela erano stati gli altri, non lui, che delle sue imprese parlava con molta modestia. In mezzo a tanta ammirazione era rimasto l’uomo semplice di sempre, senza cupidigia di potere e tanto meno di denaro. C’era in lui il disinteresse di un eroe da western , arrivato a posizioni di comando solo in forza di innate qualità carismatiche. Era diventato un capo perché gli uomini spontaneamente lo seguivano e senza assumere mai le pose gladiatorie. Non era un invasato della disciplina. Solo in combattimento la esigeva, ma non aveva quasi mai il bisogno di imporla.”

Quindi questo è il ritratto effettivamente di un eroe di altri tempi un military servant come si direbbe adesso che ha FATTO l’Italia e che da quell’Italia è stato poi ricompensato con la consegna della sua città di nascita (Nizza) alla Francia per meri accordi politici di sudditanza. Fu anche Cincinnato nella sua piccola Caprera, ma anche cittadino del mondo e sostenitore della Prima Internazionale dei diritti umani e sociali dei più deboli.

Alla sua morte fu fatto oggetto di un vero culto, dando luogo persino ad un mercato di cimeli e vi fu anche chi lo dipinse mescolando i tratti di Gesù con i suoi (ricordo anche che Garibaldi era massone e quindi assolutamente anticlericale). Le parti fecero a gara per contendersi la sua figura e i suoi ideali di libertà. E’ emblematico quanto accadde negli anni del fascismo, della resistenza e nei primi anni della Repubblica. Per Mussolini era uno dei suoi, un eroe costruttore dell’Italia risorta.

All’opposto per gli antifascisti e oppositori del regime (e a ragione) Garibaldi era uno dei padri  dell’ideale democratico repubblicano ed un alfiere dell’emancipazione politica  e sociale delle classi e dei popoli oppressi.

I comunisti poi si consideravano i figli prediletti dell’eroe con la camicia rossa. Durante la resistenza le brigate partigiane erano sotto l’insegna di Garibaldi e la stessa cosa fecero reparti della repubblica di Salò. La stessa cosa accadde dopo la fine della 2° guerra mondiale con le due fazioni (cattolico e socialista) che rivendicavano la sua icona.

In questi 200 anni quindi Garibaldi ha rappresentato un specchio eloquente di quelle che sono le parti comuni ma anche delle divisioni dell’Italia.

Secondo me il mito dell’eroe dei due mondi è rimasto intatto in quanto è riuscito a permeare la nostra storia e la nostra cultura con la sua utopia di libertà e ribellione dagli oppressori.

Certo, i giovani  sia di destra che di sinistra preferiscono il mito di Ernesto “CHE” Guevara che non ha avuto analoga fortuna dal punto di vista militare. Bisogna dire però che se non avesse avuto quella foto straordinaria di Korda, icona del ‘900, probabilmente non avrebbe avuto l’incredibile popolarità odierna (magliette, poster …).

Un saluto a tutti quelli che vorranno intervenire.

Vito

di: svitol5

Inviato da: il_giornalaio Trackback: 1 - Commenti: 7



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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
>> GIUSEPPE GARIBALDI su Un po' di Sale.
Ricevuto in data 18/08/07 @ 03:40
Io riverisco Giuseppe Garibaldi. L'altro giorno la mia amica ha spiegato i libri su lui a te. Se ... (continua)



 
 
Inviato da br83mi79 il 14/08/07 @ 21:14 via WEB
Entra in scena un nuovo personaggio, Kym200. La storia è infinita, i personaggi pure. Peccato che ripetano sempre le stesse cose! Non fanno mai niente, ti indicano la strada, ti danno la fatica. Che lenze!
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Inviato da kainetta3 il 15/08/07 @ 21:28 via WEB
Il silenzio degli innocenti.
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Inviato da gitano66 il 17/08/07 @ 11:14 via WEB
due frasi di garibaldi possono far intuire almeno in parte come la pensasse, e quanto la storiografia ufficiale ne abbia sconvolto la figura con tentativi (non ultimo quello da te specificato di mussolini) di revisione, per un uomo che non si fece corrompere e divenne quindi scomodo ma impossibile da cancellare dalla storia: "un metrocubo di merda" indirizzato a papa pio IX "il sol dell'avvenire" indirizzato al nascente allora, movimento socialista ed alla sua internazionale.
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da svitol5 il 17/08/07 @ 15:42 via WEB
L'anticlericalismo era arcinoto, questo non vieta comunque che se gli si fosse presentato un Mussolini davanti a quel tempo lo avrebbe potuto considerare come l'uomo della provvidenza in quanto a quel tempo destra o sinistra non avevano ancora quel significitato ultraideologico di adesso. Ciao Vito
(Rispondi)

 
 
Inviato da oldsailorwt il 17/08/07 @ 17:17 via WEB
Al di la dei suoi meriti di combattente (tutti da verificare) il Gary a mio parere era meglio che se ne fosse stato in Parguay. Qui a rotto le scatole ed a unito una Italia che non ne voleva (a ragione) sapere di unità! Mi spiace dirlo ma assieme a quel losco figuro del Re a rovinato l'Italia per una mera questione di soldi! sarebbe stato meglio per tutti che quel pirla di cecchino non avesse sbagliato la mira.
(Rispondi)

 
 
Inviato da spin1999 il 18/08/07 @ 08:14 via WEB
A me non è mai stato simpatico. E poi il colore delle camicie......
(Rispondi)

 
 
Inviato da Exagerate65 il 22/08/07 @ 15:24 via WEB
Si sa la storia la fanno i vincitori ed in questo caso l'agiografia risorgimentale per nn parlare di quella unitaria si è sprecata sulle svariate imprese del garibaldi assurto ad eroe nazionale. C'é però una storia controcorrente (per nulla inventata!!) che descrive il processo di unificazione del nostro paese e di conseguenza le imprese risorgimentali all'insegna di macchinazioni volute da i fortissimi poteri di allora (che guarda caso non sono nè più nè meno che quelli di oggi). Il nostro bell'avventuriero (sul fatto che lo fosse non v'é alcun dubbio...l'orecchio mozzatogli nelle sue scorribande nella pampas argentina a depredare cavalli lo attesta!) non ha fatto altro che prestare la sua opera ed il suo indomito carattere al soldo del potere oscuro della lobby massonica di allora (sono attestati viaggi presso la sede della Gran loggia di Londra) che attraverso la sinergia dell'pensiero ideale mazziniano (altro massone!) la scaltrezza ed abilità diplomatica del Cavour ed il calcolo opportunistico della scelta di casa Savoia quale soggetto primario attraverso cui affastellare realtà molto disparate quell'improbabile paese..virtuale di oggi (da notare la levatura del casato dei Savoia...riuscirono a rinunciare a Nizza ma soprattutto alla terra che li dette i natali e le proprie origini pur di comandare un paese: la dice lunga, non vi pare?!!). Ma del resto lo sperimentiamo anche noi stessi con le politichette dei nostri governicchi da sessant'anni a questa parte...tutti impegnati a non salvaguardare l'interesse della collettività (vi siete mai chiesti del perché non abbiamo MAI perseguito una seria ed univoca politica industriale, una politica dei trasporti, una politica energetica etc..) ma l'interesse del grande capitale...soprattutto straniero (riconsiderate sotto questa luce gli avvenimenti del 1992: stragi della mafia - avvento di mani pulite - attacco speculativo alla lira - avvio della politica di privatizzazione del patrimonio industriale italiano...tutto vi sarà più chiaro se lo inquadrate sotto quest'ottica)
(Rispondi)



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