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Messaggio N° 1537
09/05/2005 - 09:19:54

Come difendersi dai raggi solari

Le raccomandazioni che ci vengono fatte normalmente sono che durante l’estate non ci si dovrebbe mai esporre al sole tra le 11.00 e le 15.00, mentre bisogna indossare sempre cappello, occhiali e maglietta e utilizzare creme con fattore di protezione alto. Anche indossare occhiali scuri che proteggono la pelle delle orbite, particolarmente sensibile ai tumori, significa salvaguardare gli occhi dalla cataratta precoce e da danni alla retina. Nei bambini, è consigliabile evitare l’esposizione ai raggi solari diretti per quelli che hanno meno di 6 mesi. Fino a questa età, i piccoli vanno sempre tenuti all’ombra: la loro pelle infatti non è ancora fornita di meccanismi di difesa naturali, non hanno cioè ancora messo a punto lo strato corneo e la regolazione della produzione di melanina.


Le creme solari di uso comune sono di due tipologie: quelle che contengono filtri chimici che assorbono i raggi dannosi UV e quelle che contengono schermi fisici, ossidi di minerali che riflettono i raggi UV. Per definire la potenza di una crema è stato identificato il fattore di protezione solare (SPF) espresso da un numero: tanto più alto è il numero, tanto più le creme dovrebbero proteggerci dal rischio eritemi. I filtri medi, con SPF: 15-20, sono più la soluzione ottimale anche per i bambini, poichè la vera discriminante per scongiurare gli eventuali danni cutanei, è il tempo di esposizione.


Le creme solari hanno scarsa protezione verso i raggi UVA, mentre danno una buona protezione verso i raggi UVB. Ma i raggi UVA, che hanno energia 100 volte inferiore rispetto ai raggi UVB, sono presenti con la stessa intensità per tutta la giornata, dal mattino alla sera, e soprattutto sono la causa dei tumori cutanei. Siccome oltrepassano anche i vetri dell’auto, l'unico modo per minimizzarne i rischi connessi all'esposizione è quello di limitare il tempo di permanenza sotto i raggi solari.


Gli schermi solari, contenenti alcuni ingredienti come lanolina, olio di mandorle, burro di cacao e antiossidanti che possono dare reazioni di sensibilizzazione, possono provocare reazioni fotoallergiche, in individui sensibilizzati, che interessano tutta la cute, ma anche reazioni fototossiche che sono confinate nella sede di fotoesposizione. Ciò dipende dall'azione della crema: in passato si pensava che i prodotti per la protezione solare avessero un’azione occlusiva e di effetto schermo, più recentemente si è appreso che le sostanze organiche che le compongono si legano ai recettori degli estrogeni alterando il comportamento cellulare del primo strato cutaneo.
Un'azione simile è riscontrabile negli autoabbronzanti, in cui grazie alla presenza di una sostanza particolare di origine zuccherina, il diidrossiacetone che si lega alle proteine dello strato corneo, cioè alle cheratine, si formano sostanze colorate giallo-brune che donano alla pelle un colorito del tutto simile a quello che si ottiene dopo un’esposizione al sole.


L'arrossamento che compare la sera invece, dopo un'intera giornata trascorsa all'aperto, va curato con l'uso di creme lenitive a base di ossido di zinco e magnesio silicato che svolgono un’azione astringente e antinfiammatoria pur non essendo farmaci. Se si desidera unire all'azione rilassante anche quella estetica e di mantenimento dell'abbronzatura sarà utile usare creme a base di grassi vegetali come il burro di karité, di avocado o di mango, di germe di grano e di soia che reidratano la pelle senza irritarla. La loro azione nutriente si espleta, quando le sostanze grasse vengono assorbite dalla cute e si mischiano immediatamente con quelle già prodotte dal nostro corpo, allo scopo di proteggerci.


luc_30


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Articolo pubblicato da: luc_30

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