Nei cieli di Roma, e precisamente sui tetti della Sapienza, nidificano e volano i falchi pellegrini. Aria e Vento li hanno chiamati così. Per le nuove nascite si possono proporre dei nomi. C'è un osservatorio perenne che li studia e li tiene sotto osservazione. Il sito dove si possono avere notizie e vedere è molto interessante, per chi è curioso di saperne di più ecco il link: www.birdcam.it Sul "mio cielo" invece volteggiano i gabbiani, tantissimi gabbiani. Insomma mi rendo conto che i cieli di Roma sono pieni di "volatili clandestini". Merli, gazze, cornacchie, passerotti, passerotti, farfalle... Io ne ho adottato uno: un gabbiano! Spesso una nera cornacchia lo importuna in modo aspro. Mi chiedo, chi dei due è l'aggressivo di turno? La cornacchia o il gabbiano? Mi auguro che presto possano fare amicizia e condividere il nostro cornicione cittadino per fare spuntini insieme. Amerei davvero veder nascere questa insolita amicizia. Anche perché i loro colori rimandano ad altri pensieri e similitudini. Il gabbiano con i suoi versi, che sembra quasi un lamento... bussa alle nostre finestre e non vede l'ora che le apriamo per potersi mettersi in bilico: al limite del bordo-finestra... Che voglia entrare? Non oso pensare ai danni che potrebbe procurare in casa. Non ci sono oggetti di valore, intendo costosi, ma solo quelli legati alla nostra vita familiare. Ricordi di passeggiate, cose della natura che ci hanno incuriosito: in forma di radici, di sassi, di conchiglie, di boccettine e alambicchi di diverse dimensioni... Insomma c'è di tutto, e se per caso si decidesse ad entrare, addio ricordi! Però non riusciamo ad allontanarlo, ormai fa parte di noi. Anche lui è entrato a far parte della nostra famiglia. Metto a cuocere i spaghetti e ne preparo anche per lui: ne va pazzo! E' proprio un gabbiano strano, ama anche la pizza. Non potete immaginare cosa combina con l'acqua messa a sua disposizione. Divertentissimo guardarlo mentre beve o si stropiccia il bel piumaggio bianco e grigio, proprio un bellissimo spettacolo. Sono consapevole che la poesia di questi tempi è difficile da trovare, ma scusatemi se io non posso vivere senza. Se per qualche maledizione dovessi restarne priva vuol dire che sono morta senza essermi accorta della mia dipartita.Non posso resistere ai giorni passati senza che io abbia trovato un piccolo segno di poesia attorno a me. Se proprio non ne trovo in giro me ne procuro un poco da sola. Leggo un libro, una poesia, scrivo una lettera, curo dei fiori, guardo nel cielo... insomma non resto mai senza.
di: brunaverdone
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