Il Vice Presidente della Commissione Europea Franco Frattini ha rilasciato la seguente dichiarazione:"Negli ultimi giorni molte persone mi hanno voluto segnalare un provider che sembrerebbe basato in Russia, Russian Business Network (RBN), anche se mancano riferimenti alla sede dei suoi uffici, un indirizzo, un server in evidenza. Il provider ospita centinaia di siti pedopornografici.Le persone che mi hanno scritto fanno anche riferimento ad una inchiesta del Washington Post, senza esito. Sembrerebbe inoltre che da questo provider provengano anche altri pericoli, ma i siti a contenuto pedopornografico rappresentano comunque la principale minaccia. I molti cittadini che mi hanno scritto chiedono che la politica fermi questa nefandezza , che l'Unione Europea intervenga, che venga "definitivamente oscurato questo provider diventato il porto franco dei peggiori pedofili che sfruttano la libertà della rete". In questa come in altre occasioni il nostro campo di intervento è limitato e misuriamo la distanza tra le aspettative di giustizia che l'idea di Europa alimenta e la realtà di unasovranità limitata della nostra azione. Le prime informazioni raccolte parlano di azioni già intraprese con relativi successi da FBI, Interpol e altri soggetti privati, per bloccare l'accesso a questo network. Ma è necessario fare di più, è necessaria una risposta coordinata, di polizia. Per questo ho deciso di scrivere ad Europol con l'intento di proseguire, da un lato, nella battaglia ad impedire l'accesso a RBN, dall'altro nell'impegno a promuovere la cooperazione con le autorità russe, nell'ambito dei rapporti bilaterali Europa-Russia, per avviare azioni più incisive e radicali. Io stesso scriverò alle autorità russe in nome della sincera amicizia e collaborazione che ho maturato, in questa e in esperienze istituzionali precedenti, con loro". Franco Frattini
RICEVO E PUBBLICO
Il Vice Presidente della Commissione Europea Franco Frattini ha rilasciato la seguente dichiarazione:"Negli ultimi giorni molte persone mi hanno voluto segnalare un provider che sembrerebbe basato in Russia, Russian Business Network (RBN), anche se mancano riferimenti alla sede dei suoi uffici, un indirizzo, un server in evidenza. Il provider ospita centinaia di siti pedopornografici.Le persone che mi hanno scritto fanno anche riferimento ad una inchiesta del Washington Post, senza esito. Sembrerebbe inoltre che da questo provider provengano anche altri pericoli, ma i siti a contenuto pedopornografico rappresentano comunque la principale minaccia. I molti cittadini che mi hanno scritto chiedono che la politica fermi questa nefandezza , che l'Unione Europea intervenga, che venga "definitivamente oscurato questo provider diventato il porto franco dei peggiori pedofili che sfruttano la libertà della rete". In questa come in altre occasioni il nostro campo di intervento è limitato e misuriamo la distanza tra le aspettative di giustizia che l'idea di Europa alimenta e la realtà di unasovranità limitata della nostra azione. Le prime informazioni raccolte parlano di azioni già intraprese con relativi successi da FBI, Interpol e altri soggetti privati, per bloccare l'accesso a questo network. Ma è necessario fare di più, è necessaria una risposta coordinata, di polizia. Per questo ho deciso di scrivere ad Europol con l'intento di proseguire, da un lato, nella battaglia ad impedire l'accesso a RBN, dall'altro nell'impegno a promuovere la cooperazione con le autorità russe, nell'ambito dei rapporti bilaterali Europa-Russia, per avviare azioni più incisive e radicali. Io stesso scriverò alle autorità russe in nome della sincera amicizia e collaborazione che ho maturato, in questa e in esperienze istituzionali precedenti, con loro". Franco Frattini