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LUCCIOLE:POLVERONE E CHIACCHERONI PURCHè NULLA CAMBI...


La proposta del sen.Berselli di rimandare a casa le lucciole col foglio di via avrebbe certamente il pregio della concretezza e della immediata operatività in una realtà come quella riminese nella quale per ammissione degli stessi vertici dell'ordine pubblico con le leggi attuali quelle che battono in strada sono intoccabili se italiane o comunitarie come le romene e le bulgare.E come ricorda lo stesso procuratore capo di Rimini la prostituzione è pericolosa socialmente per quello che si porta dietro cioè lo sfruttamento e quindi il finanziamento delle organizzazioni criminali e lo spaccio di droga di cui una parte delle lucciole o dei prostituti sono protagonisti e vittime nello stesso tempo.Del resto appare bizzarro l'argomento secondo il quale poichè le lucciole sono tutte "vittime",ammesso e non concesso,tanto vale lasciarle libere sulla strada in attesa di misure più efficaci contro gli sfruttatori.Quali?Se si può rimandarle a casa infliggendo un danno ai papponi perchè non farlo?Nella categoria ci sono anche quelle che lo fanno per libera scelta e la sanzione del rimpatrio non pare una tragedia di fronte magari a chi si rompe la schiena in fabbrica o in ufficio. Le sanzioni contro i clienti del resto esistono già . Fino a 1000 euro come recita l'ordinanza del sindaco Chicchi del 1997 con annesse beghe familiari e si potrebbe arrivare per decisione autonoma della Magistratura anche al sequestro dell'auto in quanto corpo di reato come già in passato.Ed è lo stesso nel resto d'Italia fino all'esempio di quel comune nelle Marche dove con il videocontrollo si comminano sonore multe ai clienti.Cosa che si potrebbe tentare anche a Miramare con divieti di fermata ad hoc.Nessuno vieta poi che la proposta di Berselli sia ulteriormente arricchita da una sanzione penale di ragionevole entità anche per i clienti ,commisurata all'allarme sociele cui si intende rispondere.Basterebbe mettersi intorno a un tavolo e ragionare.Ci sono pure temi sui quali siamo tutti bipartisan. E per quanto riguarda le vittime delle prostituzione,cioè le donne ,esistono da oltre un decennio programmi della Regione Emilia Romagna contro la tratta degli esseri umani rivolti ad assiterle e a proporre loro aiuto concreto e un percorso per uscire dallo sfruttamento.Così come le associazioni possono valersi oltre al resto,del testo unico sull'immigrazione per utilizzare gli stessi percorsi virtuosi definiti per togliere le ragazze dalla strada.Non siamo all'anno zero quindi.Da 13 anni nel comune di Mestre si sperimeta lo Zoning e cioè l'individuazione di un'area cosiddetta a luci rosse nella quale operano gli assistenti del Comune,dell'AUSL e i controlli della Polizia. Le leggi esistenti hanno quindi consentito alle associazioni del volontariatio,a Comuni e Regioni di intraprendere programmi di assistenza alle prostitute per combattere le tratta e lo sfruttamento,con buoni risultati anche se non visibili per le strade causa i rimpiazzi giunti da est e da sud.Il fatto è che in Italia è lo Stato in ritardo ed è il Parlamento che non riesce finora a regolamentare la materia a causa dei veti incrociati tra organizzazioni religiose che non vogliono sentir parlare di regolamentazione e le anime belle di una certa sinistra che vanno su tutte le furie quando si parla di sanzionare e reprimere i clienti.E non dimentichiamo poi che con l'entrata di Romania e Bulgaria in Europa è venuto a mancare l'incentivo per le lucciole che abbandonavano il mestiere in cambio del permeso di soggiorno.Senza contare che non tutte le schiave sono uguali e che con tre mesi di lavoro da noi sul marciapiede una romena si può comprare un appartamento a casa sua.E che per lavorare sulla strada lei ha bisogno di un pappone che le risolva i problemi e che se glie lo mettono in galera se ne va subito a cercare un altro.Gli affari sono affari.Sta di fatto che il nostro turismo non ci guadagna in immagine,in sicurezza, degrado e in qualità della vita dall'avere le prostitute che battono allegramente in mezzo alla passeggiata tra le famiglie e i bambini.Il problema quindi è se vogliamo continuare a fare delle belle chiacchere sui massimi sistemi lasciando esattamente tutto come sta oppure se cominciamo ad appogiare misure concrete e certamente migliorabili superando pragmaticamente la strategia dell'interdizione,cioè la preoccupazione di non avvantaggiare l'aversario politico.L'indecisionismo in materia del precedente governo( anche se quello precedente non è stato da meno)ha già prodotto abbastanza guai al centro-sinistra e forse se non vogliamo continuare a farci del male è venuto il momento di assumere posizioni più in sintonia con i sentimenti della gente.