DAL RESTO DEL CARLINO.NELLA FOTO SCHIAVONE SANDOKAN17 ottobbre 2008 - Gli uomini di Sandokan stanno risalendo la penisola.
Dopo anni di lenta ma inesorabile "articolazione" in Emilia-Romagna, la
camorra -segnatamente il famigerato clan dei 'casalesi'- "attualmente"
si sta focalizzando "a sostegno della penetrazione finanziaria nei
mercati immobiliari e nelle imprese" della regione.L'avvertimento arriva dalla Direzione investigativa antimafia (Dia),
messo nero su bianco nella relazione sull'attivita' del primo semestre
2008. Come spugne, "Modena, Reggio Emilia e Parma - si legge nel
corposo dossier presentato alla Camera dal ministro dell'Interno
Roberto Maroni - ma ormai anche Bologna, Rimini e Ferrara" stanno
assorbendo "proiezioni camorristiche" legate soprattutto al cartello di
Casal di Principe, capeggiato da Francesco Schiavone, detto Sandokan (nella foto).
Il report della Dia racconta la storia della
"Gomorra" emiliana. I tentacoli dei "casalesi", in origine limitati al
"supporto logistico ai latitanti", si sono col tempo allargati: ora
"sarebbero responsabili- spiega la relazione- della pressione
estorsiva, esercitata non soltanto nei confronti di imprenditori edili
provenienti dalla medesima area geografica, ma anche di soggetti
locali". Dal racket al controllo camorristico del tessuto economico il
passo e' breve. "Potrebbe conseguire ulteriormente una soggezione
psicologica d economica, funzionale- l'allarme lanciato dalla Dia-
oltre che ai fini del riciclaggio e del reinvestimento speculativo,
anche ai piu' complessivi obiettivi di infiltrazione nella realta'
economico-sociale emiliana, attraverso l'imposizione di ditte
sub-appaltatrici, legate ai gruppi criminali campani".Ma, in Emilia-Romagna, non sono al riparo dalle
infiltrazioni criminali neppure l'"intermediazione nel mercato del
lavoro" ed il "mercato immobiliare, soprattutto del modenese e nel
parmense". Del resto erano tutti affiliati ai "casalesi" gli otto
"taglieggiatori" arrestati l'1 aprile scorso, in un'operazione dei
Carabinieri di Modena coordinata dalla Dda di Bologna.