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In questi giorni sto seguendo costantemente la situazione degli allagamenti in Veneto: un po' perchè (giustamente) le televisioni locali non parlano d'altro, un po' perchè i miei amici e parenti di Roma mi chiamano sentendo nei Tg nazionali titoli tipo" Il Veneto in ginocchio" oppure "frane ed esondazioni nel trevigiano" non sapendo che io abito a vari km da fiumi tipo il Piave, il Bacchiglione, il Livenza, ma soprattutto perchè sto in ansia per i miei amici che abitano a Vicenza, e nei paesini in prossimità del Piave (ne ho 3 a Ponte di Piave, tra cui una mia amica che ha sciaguratamente una casa proprio sull'argine).
In Italia il rischio idrogeologico è diffuso in modo capillare in tutto il territorio e si presenta in modo differente e pericoloso perchè l'Italia è varia, anche dal punto di vista geologico: così si verificano frane, esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio, trasporto di masse fangose.
Il territorio si dimostra estremamente delicato e fragile pur nella sua bellezza e non posso fare a meno di pensare a tutti i geologi che si ritrovano a essere insegnanti di matematica o scienze perchè vivono in uno Stato che finge che il rischio idrogeologico non ci sia finchè poi non si ritrova "con l'acqua alla gola".
D'altronde per chi non è abituato al paesaggio veneto ciò che impressiona è proprio la presenza di corsi d'acqua: fiumi, torrenti, roste, rogge etc... Treviso è caratterizzata dal placido scorrere delle acque, l'acqua offre sensazione di calma e tranquillità ma ci vuole poco per essere estremamente pericolosa... eppure i letti di torrenti, fiumi, rogge sono di semplice terra battuta!
Speriamo bene
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