Dopo ottantaquattro giorni il vecchio pescatore Santiago no
n è riuscito a pescare niente e vive una situazione di sconfitta, isolamento e profonda riflessione. I pescatori giovani lo deridono, mentre quelli più vecchi provano dispiacere. Tutto il libro parla di questo pescatore, magro e scarno, alle prese finalmente con un grande pesce, la prova che, come Joe Di Maggio, se vuole può farcela. Dopo giorni e giorni senza aver pescato nulla, il vecchio è felice e soddisfatto, ripagato per aver preso quell'enorme pesce, ma è così grande che non può caricarlo dentro la barca ed è costretto ad a legarlo con delle corde fuori... Poi la lotta quasi letteralmente a mani nude contro gli squali che, attirati dal sangue dell'animale, pezzo per pezzo gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione della sconfitta... Ovvio che un libro così non può essere che meraviglioso, profondo e suggestivo. BELLISSIMO.
