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La lunga scia di sangue nel caso Mastrogiacomo
Post n°151 pubblicato il 12 Aprile 2007 da HO.PERSO.LA.DENTIERA
Leggetevi l'intervista di Gino Strada, pubblicata stamani, quando sperava ancora in un esito diverso. Dopo Karzai anche lui inizia a svuotare il sacco su come sono andate le trattative per la liberazione del giornalista, confermando i peggiori sospetti sul doppio gioco del nostro governo. E' quasi palpabile la sua amarezza, la delusione, la consapevolezza di essere stato usato da una classe politica, nella quale aveva posto della fiducia, alla quale si sentiva vicino. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=169645 Della pessima figura del governo Prodi per quanto riguarda la politica estera ho già parlato fin troppo. Contraddizioni, ambiguità, incapacità e disonestà ne sono i principali ingredienti. Perciò sono d'accordo con Strada quando accusa questo governo di essere più guerrafondaio di quello precedente, ma direi che bisogna anche ammettere, che, in passato, le varie trattative per la liberazione di ostaggi sono state condotte evidentemente con più impegno, con maggiore coerenza e scrupolosità e con altri esiti. Non sempre si è potuto evitare la morte (Baldini, Quattrocchi, Calipari), ma almeno si salvava la diginità politica. Liberare e rimettere in circolazione dei nemici dichiarati, proporre una tavola di pace alla quale partecipassero anche loro, per poi approvare il finanziamente di una missione militare che li combatte è un primato inqualificabile che spetta unicamente al governo Prodi, dichiaratamente di centro-sinistra. Credibilità e affidabilità non si costruiscono di certo con la furbizia (peraltro inesperta), nè con il pressapochismo, e soprattutto non con l'inganno (passatemi la retorica). Ormai l'Italia non può proporrsi interlocutore di nessuno, semplicemente perchè non è degna di fiducia; non rappresenta nè le forze militari internazionali, e men che mai i vari movimenti pacifisti. scritto da: alfa2007 su: DEL PIU' E DEL MENO |