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La politica dei sepolcri imbiancati

Alla corte di Walter c'erano proprio tutti: padri nobili, notabili, signorotti e truppe cammellate. Tutti li per acclamare il nuovo uomo della speranza, l'uomo del rinnovamento, la nuova guida di un partito alla ricerca di sintesi. La sintesi tra le diverse anime: i democristiani di sinistra, i progressisti, i riformisti, i conservatori riformisti, i riformisti conservatori, i comunisti pentiti e chi più ne ha... Veltroni, parla a ruota libera. Parla di sogni, di partito aperto e di rottura con il passato e insiste sulla novità e l'innovazione. Attacca a testa bassa il signore di Arcore affermando che in nessun altro paese normale un leader si può candidare alla Presidenza del Consiglio per la quinta volta. Parla lui, la novità, che può vantare la bellezza di 35 anni di militanza politica e parla ad una platea che, in gran parte, è composta da sopravvissuti della, cosiddetta, prima repubblica. Ma Walter fa finta di niente e continua a parlare della grande novità rappresentata dal PD e della necessità di programmi condivisi, questo dei programmi condivisi sono una costante di ulivisti, unionisti ed ora dei democratici. Già, i democratici. I convenuti a Milano ora non sanno neanche come rivolgersi alla platea, c'è chi continua con la tradizione comunista e usa il termine compagno, chi si rivolge agli amici, chi usa il termine democratico e chi, infine, sorvola e dice buonasera. Insomma, tanta confusione regna in casa PD e il povero Walter dovrà lavorare duro per cercare di dare una parvenza di serietà al partito. Partito che potrebbe essere definito di plastilina o pongo, partito duttile e malleabile alla ricerca dell'identità perduta. Eppure, nella storia politica italiana, un precursore del PD esiste ed era stato definito partito di plastica: Forza Italia. Forza Italia è nato dalle ceneri del pentapartito, dalle ceneri di quei partiti che non passarono indenni il periodo di tangentopoli e che trovarono nella figura di Berlusconi l'unica anima capace di riunire in una casa comune i transfughi della diaspora democristiano-socialista in compagnia di liberali, repubblicani, socialdemocratici. Certo, Forza Italia nasce senza, sempre che non si voglia considerare tale il risultato elettorale del ‘94, una parvenza di legittimazione dal basso come quella che si è avuta per il PD. Quindi, a ben vedere, i democratici con il loro partito arrivano secondi battuti dal vulcanico Berlusconi che, diavolaccio di un diavolaccio, è riuscito a precedere tutti. Ma ora non basta e Walter chiede a Berlusconi di fare nuove mosse: il partito unico della CDL e, magari, rinunciare allo scontro. Bisogna fare spazio al nuovo che vuole avanzare così coma hanno fatto loro con il PD. Sarà, ma Berlusconi è scettico e, a quanto pare, lo sono anche Parisi, la Bindi e Letta. Ma, nonostante gli scetticismi interni, Walter va avanti e conferma la fiducia al povero Romano e tende la mano a chi l’aveva tesa, inutilmente, per primo. E si, adesso cercano l’accordo con il cattivo, con l’orco di Arcore che, giustamente, rimanda al mittente l’invito e aspetta il crollo del Governo per chiedere le elezioni. E in effetti non gli si può dare torto visto che ha visto respinti gli appelli per un governo di grande coalizione per fare le riforme necessarie e che ora si vede costretto a respingere le proposte veltroniane. Ma forse, andare a votare con le attuali regole è quello che tutti vogliono. Regole che danno peso alle segreterie dei partiti e quindi comode anche per Veltroni. Regole che potrebbero determinare una situazione simile all’attuale, di ingovernabilità e di conseguenza di irresponsabilità. Ma forse è ciò che entrambe le parti vogliono così da non dover rispondere per i danni al Paese e per la possibilità di scaricare su altri, magari le frange estreme e i partiti dello zero virgola, le colpe. Entrambe le parti, anche incalzati dal sempre più scoppiettante Montezemolo, sanno bene che il Paese ha bisogno di governabilità e certezza ma, per ora, gli italiani hanno solo la certezza di vedere cadere il Paese in una crisi sempre più grave e politici capaci solo di rinfacciarsi le colpe e non fare niente per risolvere i problemi, ovvero governare.

Il Paese chiede sostanza ma voi, tutti, sembrate capaci di dare risposte superficiali, inutili e dannose spacciandole per innovazione e novità epocali. Quo usque tandem…

 

 
 
 
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