Creato da redazione_blog il 10/12/2006

BLOG PENNA CALAMAIO®

La piazzetta dei blogger, un'agorà virtuale, un luogo d'incontro e, soprattutto, una pagina infinita da scrivere insieme!

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 

 

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

surfinia60Louloubellecassetta2io_chi_sonomelen.meredazione_blogrob2001angels1952misteropaganoGinevra_2021lady73sbacer.250forddissecheconfinianima
 

 

« Distruggere come passatempoBlog Penna Calamaio appr... »

Estemporanea: Intercettare o non intercettare...

Post n°455 pubblicato il 13 Giugno 2008 da unamicoincomune
 



Il Cavaliere annuncia una stretta sulle intercettazioni, minacciando 5
anni di carcere per chi le dispone e per la loro diffusione, e subito
il fronte politico avverso si spacca. Da una parte il tribuno del
popolo, il pm onorario, Antonio Di Pietro che minaccia referendum
abrogativi e azioni varie e dall’altra il buon Uolter che riconosce
l’importanza delle intercettazioni ma che ritiene doveroso tutelare la
privacy di chi è coinvolto. Insomma ecco l’ennesima dimostrazione delle
due anime dello schieramento avverso al PDL. A questi interventi si
aggiunge subito l’esternazione dei magistrati che temono di vedere
compromesso il loro lavoro e quelle della FNSI che per bocca del suo
Presidente, Franco Siddi, dice che “La censura non è mai un valore né
una condizione liberale", e l'"ipotesi dei cinque anni di carcere è
inaccettabile". Non servono a riportare le tensioni sotto il livello di
guardia nemmeno le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Angelino
Alfano che in un'intervista assicura che non si vogliono "spuntare le
unghie alla magistratura".ma che la stretta è "una necessità
trasversalmente riconosciuta". E' necessario, spiega, "operare un
riequilibrio tra due diritti: quello delle indagini e quello della
tutela della privacy". Insomma, Alfano e Veltroni sono d’accordo e
allora dove sta il problema? Il Parlamento è sovrano e tutti,
Magistrati e giornalisti compresi, devono rispettare, come l’ultimo dei
cittadini, le scelte che fanno i legittimi rappresentanti del Popolo.
Ma non si può chiudere il post senza concedere il diritto di tribuna al
buon Pier Ferdinando Casini, un Casini che invita all'equilibrio
dicendo che "Non bisogna passare dalla padella alla brace" ma che
ritiene sia "giusto regolamentare, ma non imbavagliare". Ed infine è
giusto riportare il pensiero del Garante della Privacy che detta tre
regole fondamentali da seguire per contemperare gli interessi in campo
e dar vita ad un provvedimento legislativo equilibrato: 1) indicare
modalità che consentano in modo chiaro al pm di tenere separati gli
atti istruttori che sono utili al processo, da quelli ininfluenti. 2)
individuare casi in cui l'intercettazione deve essere mantenuta così
com'é a disposizione dell'autorità giudiziaria e casi in cui il ricorso
può essere più limitato. 3) per quanto riguarda l'informazione, il
garante invita i giornalisti al "rigoroso rispetto del codice
deontologico".
Ancora è presto per capire cosa salterà fuori dal
cilindro della politica in tema di intercettazioni e Privacy ma una
cosa è certa: da quando è entrata in vigore la legge sulla Privacy la
mia cassetta postale, fisica ed elettronica,  rischia di esplodere, il
mio telefono squilla nelle ore più impensate e dall’altro capo del filo
c’è la solita voce registrata che propone mobili, aspirapolvere,
enciclopedie ed abbonamenti vari. Prima chiamavano delle telefoniste,
anche, simpatiche ma adesso, evidentemente per i troppi vaffa presi,
sono state in gran parte sostituite da messaggi preregistrati. E il
telefono squilla alle 3 del pomeriggio, la domenica mattina e,
comunque, nelle ore meno indicate per cercare un approccio favorevole
con il potenziale cliente. Alla faccia della Privacy e del diritto alla
riservatezza. Tornando alle intercettazioni non si può fare a meno di
notare che il tema è diventato importante dopo che sono stati
intercettati alcuni big della politica, destra e sinistra non fa
differenza, e dopo che le loro frasi sono finite sui giornali. Adesso
tutti chiedono riservatezza, tranne Di Pietro che ha la magistratura
nel sangue, ma non hanno il coraggio di dire apertamente che non si può
continuare così, non si possono continuare a spendere tutti quei soldi
in intercettazioni, e, spesso, per inchieste che finiscono in un nulla
di fatto. Se proprio si vuole perseguire la via tracciata da Orwell
perché non dotare tutti, dalla nascita, di un bel microsegnalatore
sottocutaneo? Un bel chip che funge da spia. Potrebbe essere un’idea,
un’idea sicuramente meno dispendiosa. Certo, alquanto invadente ma
l’importante è controllare, tutto e tutti. Alla prossima telefonata,
pardon, post….
Tratto da Entronellantro



 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963