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Estemporanea: Intercettare o non intercettare...
Post n°455 pubblicato il 13 Giugno 2008 da unamicoincomune
Il Cavaliere annuncia una stretta sulle intercettazioni, minacciando 5 anni di carcere per chi le dispone e per la loro diffusione, e subito il fronte politico avverso si spacca. Da una parte il tribuno del popolo, il pm onorario, Antonio Di Pietro che minaccia referendum abrogativi e azioni varie e dall’altra il buon Uolter che riconosce l’importanza delle intercettazioni ma che ritiene doveroso tutelare la privacy di chi è coinvolto. Insomma ecco l’ennesima dimostrazione delle due anime dello schieramento avverso al PDL. A questi interventi si aggiunge subito l’esternazione dei magistrati che temono di vedere compromesso il loro lavoro e quelle della FNSI che per bocca del suo Presidente, Franco Siddi, dice che “La censura non è mai un valore né una condizione liberale", e l'"ipotesi dei cinque anni di carcere è inaccettabile". Non servono a riportare le tensioni sotto il livello di guardia nemmeno le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Angelino Alfano che in un'intervista assicura che non si vogliono "spuntare le unghie alla magistratura".ma che la stretta è "una necessità trasversalmente riconosciuta". E' necessario, spiega, "operare un riequilibrio tra due diritti: quello delle indagini e quello della tutela della privacy". Insomma, Alfano e Veltroni sono d’accordo e allora dove sta il problema? Il Parlamento è sovrano e tutti, Magistrati e giornalisti compresi, devono rispettare, come l’ultimo dei cittadini, le scelte che fanno i legittimi rappresentanti del Popolo. Ma non si può chiudere il post senza concedere il diritto di tribuna al buon Pier Ferdinando Casini, un Casini che invita all'equilibrio dicendo che "Non bisogna passare dalla padella alla brace" ma che ritiene sia "giusto regolamentare, ma non imbavagliare". Ed infine è giusto riportare il pensiero del Garante della Privacy che detta tre regole fondamentali da seguire per contemperare gli interessi in campo e dar vita ad un provvedimento legislativo equilibrato: 1) indicare modalità che consentano in modo chiaro al pm di tenere separati gli atti istruttori che sono utili al processo, da quelli ininfluenti. 2) individuare casi in cui l'intercettazione deve essere mantenuta così com'é a disposizione dell'autorità giudiziaria e casi in cui il ricorso può essere più limitato. 3) per quanto riguarda l'informazione, il garante invita i giornalisti al "rigoroso rispetto del codice deontologico". Ancora è presto per capire cosa salterà fuori dal cilindro della politica in tema di intercettazioni e Privacy ma una cosa è certa: da quando è entrata in vigore la legge sulla Privacy la mia cassetta postale, fisica ed elettronica, rischia di esplodere, il mio telefono squilla nelle ore più impensate e dall’altro capo del filo c’è la solita voce registrata che propone mobili, aspirapolvere, enciclopedie ed abbonamenti vari. Prima chiamavano delle telefoniste, anche, simpatiche ma adesso, evidentemente per i troppi vaffa presi, sono state in gran parte sostituite da messaggi preregistrati. E il telefono squilla alle 3 del pomeriggio, la domenica mattina e, comunque, nelle ore meno indicate per cercare un approccio favorevole con il potenziale cliente. Alla faccia della Privacy e del diritto alla riservatezza. Tornando alle intercettazioni non si può fare a meno di notare che il tema è diventato importante dopo che sono stati intercettati alcuni big della politica, destra e sinistra non fa differenza, e dopo che le loro frasi sono finite sui giornali. Adesso tutti chiedono riservatezza, tranne Di Pietro che ha la magistratura nel sangue, ma non hanno il coraggio di dire apertamente che non si può continuare così, non si possono continuare a spendere tutti quei soldi in intercettazioni, e, spesso, per inchieste che finiscono in un nulla di fatto. Se proprio si vuole perseguire la via tracciata da Orwell perché non dotare tutti, dalla nascita, di un bel microsegnalatore sottocutaneo? Un bel chip che funge da spia. Potrebbe essere un’idea, un’idea sicuramente meno dispendiosa. Certo, alquanto invadente ma l’importante è controllare, tutto e tutti. Alla prossima telefonata, pardon, post…. Tratto da Entronellantro |
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