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Violenze sui cristiani: il silenzio dell'ipocrisia!
Post n°528 pubblicato il 15 Settembre 2008 da redazione_blog
Essere laici, atei, anticlericali, professare una dottrina diversa da quella cristiana prescinde dal non essere obbiettivi! Si può non provare particolare simpatia nei confronti del Papa per le sue posizioni, a nostro avviso, ortodosse; si può storcere il muso con disprezzo al passaggio di un prete perché in esso identifichiamo un potenziale ipocrita o pedofilo a causa dei tanti casi di preti pedofili per i quali il papa è stato costretto a chiedere pubblicamente scusa durante il suo viaggio in Australia questa estate. Essere laici, atei, anticlericali, professare una dottrina diversa da quella cristiana non impedisce di essere altrettanto solidali con i cristiani; nè impedisce di organizzare un sitin o una fiaccolata davanti all’ambasciata indiana a Roma per protestare contro le brutali violenze che stanno subendo i seguaci di Cristo nella regione indiana dell’Orissa! Probabilmente il Dalai Lama e i monaci buddisti sono più simpatici del papa e dei preti, la religione buddista appare meno invasiva e repressiva del cristianesimo, ma questo non giustifica certo il silenzio impietoso che copre quanto sta avvenendo in India ad opera dei fanatici induisti nei confronti dei cristiani. scritto da: kayfakayfa su: LA VOCE DI KAYFA n.d.r Vi sono in rete, testimonianze fotografiche dei massacri di stampo nazista perpetrati dai fondamentalisti induisti in danno dei cristiani. Cristiani fatti a pezzi, bruciati vivi, massacrati a colpi di legnate, decapitati. Estremisti che legano corpi ormai esanimi ai propri ciclomotori per mostrarli per strada come trofei; estremisti che si lasciano fotografare gioiosi brandendo tra le mani teste di quelli che erano degli esseri umani. Non credo che abbiamo bisogno di visionare queste immagini per renderci conto di quanto, anche in questa occasione, l'uomo dimostri di essere tornato allo stato barbarico. Non credo che abbiamo bisogno di guardare con i nostri occhi questi orrori per provare sentimenti di sdegno, di ribellione e di solidarietà... |